L’età della patente sembra essere destinata a cambiare, ma c’è chi teme che questa mossa possa aumentare il numero di incidenti e di vittime,
Tutelare la sicurezza di tutti è il principio base del Codice della Strada, proprio per questo le norme vengono periodicamente modificare qualora si avverte la necessità di ridurre i pericoli. Non a caso, si è deciso di inasprire le sanzioni contro due comportamenti che sono ancora oggi troppo diffusi ma che possono generare rischi a se stessi e agli altri, la guida in stato di ebbrezza e con il cellulare tra le mani.
L’idea che potesse cambiare l’età in cui conseguire la patente sembrava essere impossibile, invece sembra essere vicina a trasformarsi in realtà. Questa sembra essere la direzione verso cui si sta muovendo l’Unione Europea, ma ne vale davvero la pena?
Patente: ora tutto sta per cambiare
Non è certamente l’età uno dei fattori che può incidere sulle cause che possono provocare un sinistro, ma si tende a pensare come sia determinante cercare di non mettersi al volante quando si è troppo giovani e non si è consapevoli dei rischi che si possono correre. Non a caso, nei primi tre anni dal conseguimento della patente non è possibile guidare vetture con la cilindrata troppo elevata.
L’Unione Europea sembra essere però intenzionata a dare una svolta che non può che essere epocale, anche se c’è chi nutre dei dubbi a riguardo. Si lavora infatti all’introduzione di una patente europea, per cui sarà possibile presentare domanda prima del compimento della maggiore età, a partire dai 17 anni.
Questo potrà avvenire però a condizione di essere accompagnati da un “conducente esperto”, i cui requisiti non sono ancora stati chiariti. La sua presenza dovrà però avvenire per due anni, così da rendere i giovani guidatori più coscienziosi e acquisire così maggiore confidenza con la strada in maniera graduale.
Ora, infatti, il documento viene ottenuto a poco più di 18 anni, ma si ha modo da allora di poter guidare in maniera autonoma, nonostante non tutti riescano a essere del tutto consapevoli dei pericoli che si possono incontrare sul proprio percorso. Insomma, la misura sembra essere più morbida rispetto a ora, ma solo in parte, visto che la presenza di un’altra persona al fianco potrà servire anche ad acquisire consigli utili quando se ne avrà bisogno.
E’ davvero la scelta giusta?
La proposta dell’Unione Europea in merito alla possibilità di conseguire la patente quando si è ancora minorenni non può che fare discutere. C’è chi teme infatti che questa mossa non possa certamente servire a ridurre il numero di morti sulle nostre strade, obiettivo che è imprescindibile per tutti i Paesi coinvolti.
Sottovalutare il problema sarebbe però un errore, soprattutto se si ritiene di voler aumentare il livello di sicurezza. A dare un quadro preciso della situazione sono come sempre i numeri: solo in Italia, infatti, sono stati registrati 238 morti nei primi otto mesi del 2023, non si può quindi che temere che mettere al volante giovani che non hanno esperienza possa contribuire a fare peggiorare la situazione.
L’obiettivo che si vorrebbe perseguire sarebbe invece quello di rendere gli automobilisti più consapevoli, così da evitare che si decida di fare un viaggio, più o meno breve, quando davvero si è in condizione di farlo.
Prevista inoltre la necessità di porre alcuni limiti ai neopatentati, esattamente come accade già ora in Italia, passando però da tre a due anni. Per quanto riguarda invece i tempi previsti per il rinnovo, questi dovrebbero allungarsi a quindici anni rispetto agli attuali dieci.