Il 2024 introdurrà un obbligo davvero importante per chi ha la partita IVA: la novità interesserà forfettari e minimi.
Bisognerà fare un più attenzione alle fatture dal primo gennaio 2024. La legge infatti ha decretato il passaggio alla fatturazione elettronica. Ciò implica che per ogni partita IVA a regime forfettario e a contribuzione minima nuovi processi di elaborazione e gestione. Sia per quanto riguarda le specifiche tecniche di riferimento, e sia per la gestione fiscale della documentazione.
Cambierà innanzitutto la conservazione delle fatture. Ma non solo. Ci saranno novità importanti anche in relazione al bollo e alla numerazione. A seguito dell’estensione dell’obbligo della fatturazione elettronica ai forfettari, l’Agenzia delle Entrate ha aggiornato le specifiche tecniche per l’attivazione della delega agli intermediari.
Si tratta di un passaggio fondamentale per l’utilizzo dei servizi di fatturazione elettronica messi a disposizione dall’Agenzia. Cambiano anche gli adempimenti necessari e vengono a galla alcune criticità che già spaventano il mondo delle partite IVA.
Da quando ci sarà per la partita IVA l’obbligo di fatturazione elettronica scatterà automaticamente anche quello di conservazione elettronica delle fatture stesse. In pratica, il contribuente forfettario con partita IVA potrà rivolgersi a operatori privati certificati.
In alternativa ci si potrà rivolgere alla stessa Agenzia delle Entrate, che offre in maniera gratuita un servizio di archiviazione nel portale Fatture e Corrispettivi. In questi modi, tutte le fatture elettroniche emesse e ricevute dal contribuente attraverso il sistema di interscambio saranno automaticamente archiviate, mantenute e rese disponibili all’utente per quindici anni.
Conservazione, numerazione e bollo: obbligo fatturazione elettronica per partita IVA nel 2024
Con l’obbligo di fatturazione elettronica, ci sarà anche la necessità di pagare l’imposta di bollo, da assolvere solo se l’importo da fatturare è superiore a 77,47 euro). Con le fatture cartacee bisognava acquistare un contrassegno telematico (con data uguale o al massimo antecedente a quella dell’emissione della fattura) e apporlo sulla fattura stessa.
Con la fattura elettronica basterà cliccare “Sì” nel campo “Bollo Virtuale” presente nello schema di compilazione della fattura elettronica, e poi, per ogni trimestre solare, pagare tramite IBAN. Infine, a cambiare dal primo gennaio 2024 per la partita IVA sarà anche la numerazione.
Questo, però, è l’aspetto su cui dovrebbero sorgere meno problemi. Sostanzialmente il cambiamento non c’è. Dato che l’Agenzia delle Entrate ha confermato che la numerazione delle fatture elettroniche e di quelle cartacee potrà proseguire ininterrottamente. A cosa fare attenzione, dunque? Alla numerazione stessa! Occorrerà solo far sì che sia garantita l’identificazione univoca della fattura.