Partita Iva e regime forfettario: in che modo è possibile scaricare i contributi previdenziali? I particolari a cui prestare attenzione sono davvero tanti.
Se hai la partita IVA e sei in posizione di regime forfettario, anche solo una volta nella vita ti sarai chiesto come puoi scaricare e in prima battuta se puoi davvero farlo. La risposta che gli esperti danno in linea di massima è no, spiegando che chi: “aderisce al regime forfettario non può scaricare nulla, nessun costo e nessuna spesa”.
Eppure le cose potrebbero non essere esattamente cosi, è possibile infatti che la risposta in se abbia dei punti più particolare che potrebbero, anche se non del tutto cambiare la posizione di chi lavoro con il regime forfettario.
Partiamo subito dal concetto di reddito imponibile, con questo termine si va ad analizzare quel valore sul quale vengono calcolate le tasse, mentre nel regime forfettario viene appunto calcolato a forfait, motivo per cui si chiama in questo modo. Capito questo, la nota interessante riguarda il reddito che viene calcolato moltiplicando il fatturato incassato per un coefficiente, che si chiama appunto coefficiente di redditività e che cambia a secondo del proprio codice Ateco dell’attività economica svolta dal contribuente.
Partita Iva con regime forfettario: quali sono i costi scaricabili
Una volta capito per bene di che cosa stiamo parlando, entriamo nel vivo dell’argomento e cerchiamo di capire che cosa è possibile davvero scaricare per chi è titolare del regime forfettario: cominciamo dicendo che i costi scaricabili, quelli che riducono l’imponibile, sono quindi assegnati a tavolino e sono sempre la medesima percentuale del fatturato.
Chi ha il regime forfettario non può dedurre nessun costo per quello che riguarda il reddito imponibile, ma per capirci davvero bene sarà il caso di fare un esempio, lo stesso che viene riportato dal sito partitaiva24.it:
Un uomo che ha il ruolo di social media manager e possessore di partita IVA in regime forfettario ha avuto un fatturato di 10.000 € per il 2021. Bene il suo reddito imponibile potrà essere determinato moltiplicando il fatturato per il coefficiente di redditività assegnato per la sua attività, in questo caso il 78%. Da questo poi, si deve capire che il 22% e quindi un totale di 2.200 € non saranno tassati in quanto considerati come costi in maniera appunto forfettaria. Mentre il 5% di imposta sostitutiva verrà applicata sull’imponibile fiscale.
Quindi per capirci meglio, avere una partita IVA con regime forfettario conviene per chi sa che non dovrà andare a sostenere dei costi troppo alti per quello che concerne il proprio lavoro, conviene di meno per chi invece sa che potrebbe avere delle spese decisamente più alte.