Partita Iva chiusa d’ufficio: i poteri dell’Agenzia delle Entrate per scongiurare le frodi

Nel caso in cui l’Agenzia delle Entrate riscontri irregolarità relative alle partite Iva, può disporne la chiusura d’ufficio. Chi è a rischio?

Se dai documenti delle partite Iva risulta il mancato svolgimento dell’attività di impresa, artistica o professionale nei 3 anni precedenti, l’Agenzia delle Entrate può ordinare la chiusura d’ufficio.

provvedimento chiusura d'ufficio partita iva
La partita Iva può essere chiusa d’ufficio dal Fisco (lamiapartitaiva.it)

In particolare, il 31 luglio 2023 il Fisco ha disposto 1.221 provvedimenti di cessazione d’ufficio delle partite Iva, nell’ambito della campagna diretta alla lotta all’evasione perpetuata tramite le cd. partite Iva apri e chiudi.

La maggior parte delle attività chiuse sono collocate in Lombardia, (359), poi nel Lazio (254) e in Campania (166). A seguire, gli altri evasori risiedono in Toscana e in Veneto (105 attività cessate d’ufficio).

Ci sono, poi, la Liguria (38), Sicilia ed Emilia Romagna (35), Abruzzo (28), Friuli Venezia Giulia (22), Molise e Puglia (19), Piemonte (18), Marche e Calabria (4), Sardegna, Umbria e Provincia di Trento (3) e, infine, Basilicata (1).

I provvedimenti sanzionatori sono stati emessi in seguito agli esiti delle indagini compiute dagli Uffici antifrode del Fisco. A tal fine, è stato fondamentale l’ausilio di un nuovo dispositivo informatico, che è riuscito a trovare oltre 500 partite Iva, aperte tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2022, caratterizzate da elementi di irregolarità soggettiva ed economica.

La frode ai danni dello Stato ammontava, in totale, a 2 miliardi di euro.

I provvedimenti emanati dall’Amministrazione Finanziaria sono stati comunicati agli interessati tramite l’avviso di chiusura d’ufficio della partita Iva.

Tutti coloro che ritengono errata la decisione hanno la possibilità di fornire tutte le informazioni a sostegno della propria tesi e a tutela della propria posizione presso gli Uffici dell’Agenzia delle Entrate territorialmente competenti.

Nuove regole per la lotta all’evasone fiscale e alle “partite Iva apri e chiudi”

Per perseguire gli obiettivi di repressione delle attività di evasione fiscale legate al possesso di partite Iva, è stato approvato un pacchetto di provvedimenti con la Legge di Bilancio 2023 e sono stati introdotti due nuovi commi al D.P.R. n. 633/1972.

norme anti evasione fiscale
Lotta all’evasione fiscale (lamiapartitaiva.it)

Nel dettaglio, il comma 15-bis.1 prevede la chiusura d’ufficio delle partite Iva se i titolari presentano caratteri di grave o costante evasione e di inadempimento degli oneri fiscali relativi all’esercizio dell’attività, che si conclude dopo poco tempo dall’apertura (cd. partite Iva apri e chiudi).

Il comma15-bis.2, poi, stabilisce che i titolari di partite Iva che hanno ricevuto un provvedimento di cessazione d’ufficio possono aprirne una nuova solo in seguito alla sottoscrizione di una polizza fideiussoria o di una fideiussione bancaria della durata non minore di tre anni e di importo non inferiore a 50 mila euro.

Nel caso in cui le trasgressioni fiscali compiute dovessero essere superiori a tale cifra, la polizza dovrà avere un valore maggiore di 50 mila euro.

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