Chi non ha effettuato il pagamento del saldo IMU può ancora recuperare: è sempre possibile versare il dovuto in ritardo o a rate.
Il 18 dicembre 2023 è stato versato il saldo calcolato dell’IMU con applicazione delle aliquote deliberate dal Comune e sottraendo quanto già versato a giugno. Così, tanti contribuenti italiani hanno dovuto dunque affrontare una spesa in più sotto Natale, preoccupandosi di questo saldo della seconda rata dellʼIMU. Ma c’è anche chi non ha versato in tempo l’imposta.
Che cosa deve fare chi non ha effettuato per tempo il pagamento dell’IMU? Di base può sempre pagare in ritardo con il ravvedimento operoso. L’omesso pagamento di una rata IMU entro le scadenze previste può essere infatti regolarizzato con il cosiddetto ravvedimento operoso.
Al pagamento dell’imposta sono chiamati ogni anno più di 25 milioni di proprietari di immobili (case diverse dalla prime, terreni agricoli e aree fabbricabili) e lo Stato incassa quasi 10 miliari di euro a giro. Chi non paga rischia severe sanzioni. Ma chi ha dimenticato o non ha potuto pagare entro i tempi stabiliti può rimediare.
Si può infatti pagare l’imposta con l’applicazione di una sanzione ridotta e con interessi legali moratori. Ma sempre a condizione che non sia già stato notificato un avviso di accertamento o non siano partiti accessi, oppure ispezioni e verifiche da parte del Comune.
Prima che scatti la richiesta di pagamento da parte del Comune, quindi, il contribuente può versare il dovuto, magari facendosi aiutare da un commercialista o da un CAF. In questo caso pagherà soltanto un piccolo surplus. Quando poi il Comune avrà già notificato al contribuente un avviso di accertamento esecutivo per il recupero delle somme non versate, bisognerà pagare le sanzioni amministrative e gli interessi.
Anche in questo caso si può far qualcosa: il contribuente può fare domanda al Comune per effettuare un pagamento degli importi relativi all’IMU a rate. Scegliendo anche il numero delle rate per versare l’imposta non pagata.
Chi pensava di aver risolto tutto pagando entro il 18 dicembre il saldo dell’IMU potrebbe poi avere amare sorprese… C’è infatti in ballo la possibilità che i Comuni richiedano un ulteriore conguaglio entro febbraio 2024. Tutto dipende dal proprio Comune. Se il Comune non ha ancora deliberato le aliquote IMU 2023, il contribuente dovrà nuovamente mettere mano al portafoglio.
Il tutto entro il 29 febbraio. In pratica i Comuni che non hanno rispettato la scadenza del 30 novembre, possono pubblicare le delibere con le aliquote da applicare nel 2023 entro il 15 gennaio. E i contribuenti devono rifare i conti e versare la differenza entro il 29 febbraio, ma senza pagare sanzioni e interessi. Per sapere se si sta correndo questo rischio basta collegarsi alla pagina del Dipartimento delle Finanze e inserire il nome del Comune. E così si farà luce sulla situazione particolare.
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