Tutti coloro che ricevono in eredità dei beni sono obbligati al versamento di un’imposta di successione. Come va pagata?
Entro 12 mesi dall’apertura della successione, i chiamati all’eredità devono inviare all’Agenzia delle Entrate la cd. Dichiarazione di successione, ai fini della determinazione dell’importo della relativa imposta. Dopo aver effettuato il calcolo, l’Ente invia agli interessati un avviso di liquidazione.
Si tratta di un passaggio essenziale, perché in assenza è impossibile disporre dei beni ricevuti dal defunto. L’ammontare della tassa di successione varia a seconda del valore dell’eredità e del grado di parentela intercorrente tra il defunto e gli eredi. Nel dettaglio, si applicano le seguenti aliquote:
- 4%, per il coniuge e i parenti in linea retta (ossia genitori e figli), che riguarda il valore del lascito superiore a un milione di euro;
- 6%, per i fratelli e le sorelle, relativamente ai beni il cui valore supera i 100 mila euro;
- 6%, che si calcola sull’ammontare complessivo dell’eredità, senza l’applicazione di franchigie, per tutti gli altri parenti fino al quarto grado, gli affini in linea retta e gli affini in linea collaterale fino al terzo grado;
- 8%, che si determina sul valore complessivo, senza franchigie, per tutti gli altri eredi.
Se, però, tra gli eredi rientrano soggetti affetti da handicap grave, l’imposta di successione va versata solo sul valore dell’eredità che eccede un milione e 500 mila euro.
Rateizzazione imposta di successione: modalità di pagamento
La tassa di successione va versata entro 60 giorni dalla data di notifica dell’avviso di liquidazione. Oltre tale scadenza, gli interessati saranno obbligati al pagamento delle sanzioni e degli interessi di mora.
La normativa consente di pagare anche a rate. Nel caso in cui si opti per la rateizzazione dell’imposta e si riceva l’avviso di liquidazione da parte dell’Agenzia delle Entrate, è necessario fare un’importante specificazione.
Nella comunicazione dell’Ente è contenuta l’indicazione a pagare il 20% dell’importo. Molte persone, tuttavia, confondono tale percentuale con gli interessi relativi alle varie rate. Attenzione, perché, in realtà, si tratta dell’aliquota dell’imposta di successione liquidata dall’Agenzia delle Entrate. Il pagamento a rate, infatti, va compiuto nelle seguenti modalità:
- il 20% del valore totale va saldato entro 60 giorni dalla notifica dell’avviso di liquidazione;
- l’importo rimanente va pagato in 8 rate trimestrali (oppure 12, se le rate sono superiori a 20 mila euro), per le quali spettano anche gli interessi, calcolati dal primo giorno successivo al pagamento della prima somma. Le rate scadono l’ultimo giorno di ogni trimestre.
Ricordiamo, infine, che la rateizzazione non è consentita per cifre inferiori a mille euro. Nel caso in cui, inoltre, non si proceda con il pagamento del 20% della tassa entro il termine di 60 giorni, si perde la facoltà di pagamento a rate e si procede con l’iscrizione a ruolo della somma dovuta, con le relative sanzioni e interessi.