Optare per il pagamento a rate delle tasse può essere davvero comodo, ma è bene agire con la massima attenzione.
Ognuno di noi non può ovviamente fare a meno di ottemperare al saldo delle varie imposte, anche se si tratta di una soluzione che si trovano a dover affrontare soprattutto i liberi professionisti. Nel loro caso, infatti, diventa necessario saldare in maniera autonoma i contributi, a volte con cifre che non sono così basse.
Uno dei principi che ha fatto spesso discutere chi si trova in questa situazione riguarda la necessità di dover versare un importo prevedendo quello che si andrà a guadagnare, ma senza avere la certezza che poi sarà così. E’ proprio per questo che la maggior parte dei contribuenti finiscono per puntare sul pagamento a rate delle tasse, così da avvertire meno il peso se si hanno altre spese da sostenere.
Nel momento in cui si fa la dichiarazione dei redditi i liberi professionisti sanno bene quanto dovranno versare, ma è in quel momento che possono sentirsi spaventati all’idea di non avere sempe a disposizione la cifra necessaria. E’ proprio per questo che può diventare comodo optare per il pagamento a rate delle tasse, così da non ritrovarsi con un vero e proprio salasso in una volta sola.
In un’apposita circolare l’Agenzia delle Entrate ha scelto di chiarire i dubbi degli utenti a riguardo, così che possano sapere come sia meglio agire per evitare errori o situazioni poco piacevoli.
Si preannunciano innanzitutto due novità importanti rispetto al passato. Le eventuali rate mensili hanno ora scadenza il 16 del mese, a patto che il piano di rateizzazione si concluda entro il 16 dicembre dell’anno di presentazione della dichiarazione. Il termine ultimo per concludere il piano per le imposte realtive all’anno fiscale 2023 è stato spostato da novembre a dicembre.
Si ha così modo di ottenere una dilazione in sette tranche e non più sei. Per il 2024 la prima rata non scadrà più il 30 giugno, bensì il 1° luglio, le successive sempre il 16 del mese, così da semplificare la procedura. I pagamenti successivi alla prima rata prevedono inoltre interessi pari al 4% annuo, a decorrere dal mese dell’originaria scadenza.
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