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Pagamenti in contanti, qual è il limite da non superare? Ecco cosa dice la legge

Non tutti sanno che esistono dei paletti stringenti. Ecco qual è il limite da non superare con i pagamenti in contanti.

Nel nostro Paese esistono dei limiti ai pagamenti in contanti che prevedono un importo massimo da poter erogare durante una transazione.

Pagamenti in contanti, qual è il limite da non superare?
Esistono dei limiti che vanno rispettati – Lamiapartitaiva.it

Già dal primo gennaio 2016, infatti, i limiti legali all’utilizzo del denaro contante sono aumentati, mentre negli ultimi anni questi hanno visto alcune importanti modifiche. Ma vediamo insieme qual è il limite da non superare per poter effettuare regolarmente pagamenti in contanti.

Occhio ai limiti per il pagamento in contante: la parola alla Legge

La legge italiana prevede dei limiti specifici per l’utilizzo dei contanti per poter effettuare i pagamenti. Nel 2016, con la Legge di stabilità, il limite di utilizzo dei contanti era stato fissato a 3.000 euro. Questo limite riguardava sia il trasferimento di denaro in contante, sia l’utilizzo di libretti di deposito bancario o postale. Ma venivano inclusi anche i titoli al portatore in euro o in valuta estera. Ma negli ultimi anni sono stati effettuati ulteriori cambiamenti e modifiche a questi limiti. Con la Legge di Bilancio 2023, infatti, sono stati introdotti nuovi limiti ai pagamenti in contanti.

Pagamenti in contanti, qual è il limite da non superare?
Ecco quali sono i limiti della legge – Lamiapartitaiva.it

In quel caso il Governo aveva optato per un limite fissato a 5.000 euro. Un innalzamento rispetto ai 1.000 euro precedenti e che vale sia per chi ha effettuato pagamenti presso esercizi commerciali, sia per chi effettua operazioni economiche tra parenti e amici. Dunque sarà possibile effettuare pagamenti in contanti verso un’altra persona o azienda fino a 4.999,99 euro. Chi intende pagare una cifra in contanti superiore a 5.000 euro dovrà farlo obbligatoriamente con sistemi di pagamento tracciabili, come ad esempio carta di credito o bonifico bancario. Si tratta di un obbligo che vale sia per persone fisiche che per aziende ed esercizi commerciali.

Dunque in Italia esistono specifiche soglie che prevedono limiti al pagamento in contanti. Nel caso questi limiti non dovessero essere rispettati, la legge italiana prevede anche delle sanzioni e delle multe. Queste partono da un minimo di 1.000 euro, a prescindere da quanto sia stato l’importo pagato. Coloro che violano le limitazioni, versando importi superiori a 250mila euro riceveranno una sanzione minima di 5.000 euro.

Chi non comunica la violazione potrebbe ricevere una sanzione da 3.000 a 15.000 euro. Si tratta di importi particolarmente importanti che fanno capire quanto lo Stato abbia deciso di condannare e scoraggiare eventuali pagamenti in contanti ritenuti eccessivi. Il consiglio è quindi quello di utilizzare le forme di pagamento elettronico. Queste possono essere la classica carta di credito, ma anche un bonifico bancario o un addebito SEPA.

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