La bolletta TV si alleggerisce con la riduzione del Canone Rai, ma continua ad essere un elemento da considerare, tutti i dettagli su come risparmiare.
Il 16 di ottobre, il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera a una serie di misure economiche e fiscali che avranno un impatto significativo sul 2024. Nel corso dello stesso Consiglio dei Ministri numero 54, sono state approvate diverse decisioni:
– Il DDL per il Bilancio del 2024;
– Un decreto legge urgente che contiene misure riguardanti l’economia e il fisco;
– Due decreti legislativi che rappresentano le prime applicazioni della Riforma Fiscale, che verrà implementata nel corso dei prossimi 48 mesi.
Il comunicato stampa ufficiale del Governo ha annunciato alcune modifiche, tra cui una riduzione del canone Rai a partire dal 2024.
In termini più specifici, la quota del canone Rai scendere dai 90 attuali a 70 euro annuali. È stato inoltre sottolineato che la riduzione sarà accompagnata da un incremento del finanziamento della Rai per coprire le spese relative agli investimenti. Pertanto, la dotazione totale subirà una leggera variazione, coerente con i tagli previsti per i ministeri (da 440 a 420 milioni di euro).
Cos’è il canone Rai, chi lo ha inserito in bolletta e le alternative di pagamento
Il costo della tassa RAI si applica a tutte le apparecchiature dotate di sintonizzatore per ricevere il segnale (terrestre o satellitare) dalla stazione di trasmissione .
Di conseguenza, per esempio, i computer personali, anche se connessi in rete (come il digital signage o simili), che permettono di ascoltare e/o guardare programmi televisivi tramite Internet e non attraverso la ricezione del segnale terrestre o satellitare, non devono essere soggette al canone.
Invece, un dispositivo dotato inizialmente di sintonizzatore – ad esempio, un televisore – rimane soggetto al canone anche se poi privato dello stesso sintonizzatore (ad esempio perché si prevede di usarlo solo per guardare DVD).
Chi è collegato solo via internet paga il canone?
Nell’ottica di un medio termine, nel luglio scorso, l’amministrazione ha ipotizzato l’idea di legare la tassa Rai agli utenti di telefonia mobile. La Commissione europea, in effetti, aveva anticipato che a partire dal 2023, la tassa dovesse essere distinta dai cosiddetti “oneri impropri” dei costi energetici come requisito per ottenere i soldi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. L’obiettivo è di concedere ai fornitori di energia elettrica la libertà di non riscuotere le commissioni che non derivano dal loro campo, come la tassa Rai, che è uno degli impegni presi dall’Italia per accedere ai fondi dell’Europa delle prossime generazioni. Oltre a ciò, l’utilizzo della televisione è sempre più legato all’impiego di vari dispositivi elettronici, dalle cellulari ai computer. Da qui l’intuizione di associare il pagamento della tassa Rai agli utenti della telefonia mobile: quest’opzione aumenterebbe il numero di contribuenti, considerando che le bollette di energia elettrica sono stimate attorno a 21 milioni, mentre quelle della telefonia mobile a 107 milioni.
Chi ha introdotto il Canone Rai in bolletta
Nel 2015, l’allora leader del governo, Matteo Renzi, ha proposto l’inclusione del canone Rai nella fattura energetica, una politica che è diventata effettiva nel 2017. Questa decisione aveva l’obiettivo di combattere l’evasione fiscale relativa al pagamento del contributo per la televisione pubblica, che si presumeva fosse circa del 27%. A quel tempo, l’importo è stato diminuito gradatamente, passando da 113,5 a 90 euro all’anno.
Abbonamento TV 2023: modalità di pagamento
Il versamento si effettua tramite addebito sulle bollette rilasciate dalle società di energia elettrica in dieci pagamenti mensili, che vanno da gennaio a ottobre di ciascun anno.
Nel caso in cui nessun membro della famiglia responsabile del pagamento della tassa sia titolare di un contratto elettrico residenziale, la tassa deve essere pagata utilizzando il modulo F24 entro il 31 gennaio dell’anno in corso.
Il modulo F24 deve essere impiegato anche per coloro che ricevono energia elettrica da reti non interconnesse al sistema di trasmissione nazionale, come previsto nell’elenco allegato al decreto del 13 maggio 2016, n. 94.
Si può inoltre optare per il pagamento della tassa tramite addebito sulla pensione: per poter attivare questo tipo di pagamento, è necessario farne domanda al proprio ente previdenziale entro il 15 novembre dell’anno precedente a quello al quale l’abbonamento è legato.
Tale vantaggio si applica a tutti i titolari di un abbonamento televisivo che hanno percepito un reddito pensionistico nell’anno precedente alla richiesta, non oltre 18.000 euro.
Le procedure per la presentazione della domanda sono stabilite da ogni ente, che poi si occuperà di informare il pensionato sull’esito della domanda e, in caso di approvazione, di confermare successivamente che l’intera quota dovuta per l’abbonamento televisivo è stata saldata.
Le novità del 2024 del Canone Rai e perché andrebbe abolito
Nell’ambito della legge di bilancio del 2024, il vicepremier Matteo Salvini ha comunicato che avverrà una riduzione iniziale del canone Rai incluso nelle bollette dei cittadini. Il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha inoltre specificato che il 25% del canone non sarà più incluso nelle bollette. Di conseguenza, l’importo annuale da pagare si ridurrà da 90 a 70 euro all’anno. Considerando che l’imposta viene versata nelle utenze da gennaio ad ottobre, ciò implicherà una diminuzione da 18 a 14 euro per i clienti con bolletta bimestrale e da 9 a 7 euro per quelli iscritti ad un mercato libero con pagamento mensile.
Secondo Codacons, la tassa Rai “è la piaga più detestata dagli italiani”. L’organizzazione ha espresso il suo pensiero sulla questione, insistendo che la tassa non dovrebbe essere soltanto ridotta, ma completamente eliminata. In questo modo, Rai dovrà competere alla pari con le reti televisive commerciali. L’introduzione della tassa nella bolletta elettrica “ha costituito un reale tormento per i cittadini, che si sono visti costretti a sostenere costi più elevati a causa della decisione presa dal precedente governo Renzi.”
La riduzione di soli 20 euro sul prezzo della tassa Rai non può essere vista come adeguata, e Codacons crede che sia giunto il momento di andare verso l’eliminazione totale della tassa Rai, tenendo in considerazione l’attuale scenario del mercato televisivo italiano e la capacità di Rai di competere equamente con le altre reti tramite la raccolta di pubblicità .
Inoltre, la tassa Rai inclusa nella bolletta dell’elettricità aumenta le spese degli utenti per i servizi elettrici, che potrebbero risentire ulteriormente nelle prossime settimane a causa del conflitto in Israele.
C’è chi spinge per l’abolizione del Canone Rai
Secondo l’avvocato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, la proposta di riduzione del canone Rai è favorevole a patto che non sia applicabile ai nuovi strumenti tecnologici, come era stato suggerito a luglio. Dona esprime una chiara opposizione all’idea di far pagare il canone a chi possiede solo uno smartphone. Inoltre, sottolinea l’importanza di rimuoverlo dalla bolletta elettrica e di abolirlo per coloro che hanno un reddito basso. A suo parere, è inspiegabile che l’esenzione dal pagamento, attualmente fissata a 8 mila euro all’anno e vergognosamente bassa, sia prevista solo per chi ha oltre 75 anni, come se l’età influisse sulla condizione di povertà . Queste osservazioni arrivano in risposta alle affermazioni del Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti.