A chi spettano i soldi e cosa comporta questa mossa per la manovra di Bilancio? Tutti i dettagli del piano economico
Il contesto legislativo attuale prevede modifiche alle aliquote contributive e all’IRPEF, che dovrebbero tradursi in un aumento medio del reddito delle famiglie italiane dell’1,5% nel corso del 2024. Queste misure si tradurrebbero in un incremento di circa 600 euro annui per tre nuclei familiari su quattro.
Il vice capo del dipartimento Economia e Statistica, Andrea Brandolini, ha elogiato le misure della Legge di Bilancio durante un’audizione davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato. Tuttavia, ha sottolineato che, nonostante la ragionevolezza delle misure, sono incomplete. Mentre apprezza la riduzione del cuneo contributivo per il 2024, evidenzia la mancanza di strategie volte a sostenere gli investimenti privati e promuovere la crescita e la competitività. Le modifiche proposte includono un aumento del reddito per tre famiglie su quattro, principalmente grazie all’esonero contributivo. L’incremento dell’IRPEF interverrebbe per la restante parte, con maggiori benefici per le famiglie con redditi tra il secondo e il sesto decimo della distribuzione del reddito, fino al 2,3%.
Queste misure si inquadrano nell’obiettivo del governo di Giorgia Meloni di ridurre il cuneo fiscale. Tuttavia, è necessario considerare la ricerca di risorse per finanziare questa iniziativa, e al momento risulta sostenibile solo per il 2024. Le misure prevedono circa 10 miliardi di euro destinati al rinnovo del taglio del cuneo fiscale nel 2024, insieme a una riforma delle aliquote IRPEF, che include l’accorpamento dei primi due scaglioni. Questo potrebbe tradursi in un aumento di circa 1000 euro annui in busta paga per i lavoratori, a seconda dello scaglione di reddito.
La riduzione dell’aliquota contributiva per i lavoratori, inizialmente prevista fino a dicembre 2023, è stata confermata per l’intero 2024. I benefici maggiori sono per i lavoratori con guadagni medi lordi mensili di circa 2.200 euro, che potrebbero vedere un aumento massimo di 110 euro netti al mese, circa 1.430 euro annui.
Per autonomi e pensionati, il beneficio principale proviene dall’accorpamento dei primi due scaglioni IRPEF, con un risparmio del 2%. Ad esempio, per redditi tra 30mila e 50mila euro, si potrebbero ottenere 260 euro in più all’anno.
I dettagli
L’esonero contributivo rappresenta una componente importante di questo aumento, fornendo incentivi fiscali alle famiglie e contribuendo al loro reddito disponibile. Tuttavia, la riforma proposta mira anche a una riduzione della disuguaglianza dei redditi disponibili equivalenti, cercando di distribuire gli effetti positivi in modo più uniforme. La combinazione di questa riforma dell’Irpef con il taglio del cuneo fiscale rappresenta una strategia complessiva per migliorare la situazione finanziaria delle famiglie italiane. Tuttavia, la questione cruciale è se queste misure siano sostenibili nel lungo termine, dato che il taglio del cuneo fiscale è finanziato solo per il 2024. La possibilità di rendere permanente il taglio del cuneo fiscale richiede una valutazione attenta delle risorse disponibili e delle implicazioni finanziarie per gli anni successivi. Inoltre, la riforma dell’Irpef e il taglio del cuneo fiscale dovrebbero essere valutati non solo in base al loro impatto sul reddito familiare, ma anche considerando la loro efficacia nel promuovere la crescita economica, la creazione di posti di lavoro e la stabilità finanziaria.
Le misure proposte nella Legge di Bilancio e le modifiche alle aliquote contributive e all’IRPEF riflettono l’impegno del governo italiano nel ridurre il cuneo fiscale e stimolare l’economia nazionale, con l’obiettivo è migliorare il reddito delle famiglie italiane, promuovendo una distribuzione più equa delle risorse finanziarie. Ma la loro sostenibilità e l’efficacia a lungo termine richiedono una valutazione accurata delle risorse e degli obiettivi economici complessivi del paese.
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