Essere irreperibili può essere la soluzione quando si ricevono notifiche delle cartelle esattoriale per evitare di pagare? Non è come pensi.
Essere regolari con le tasse non può che essere un dovere per ogni cittadino, anche se a volte non manca chi non lo fa, non è detto perché si desidera farla franca, ma anche solo per una semplice dimenticanza. Se questo dovesse avvenire, è più che naturale mettere in conto la ricezione delle notifiche delle cartelle esattoriali, che rappresentano l’atto che l’Agenzia delle Entrate, ex Equitalia, invia ai contribuenti che hanno un debito nei confronti di altri enti.
Qui viene indicata l’entità dell’importo, oltre all’invito a provvedere a 60 giorni di distanza dalla notifica e indicazioni su modalità di pagamento, per fare ricorso e per chiedere la rateizzazione, se lo si ritiene necessario.
Si può fingere di non avere ricevuto le notifiche?
Dover mettere mano al portafoglio per le tasse non piace a nessuno, per quanto sia necessario. La situazione non può che essere peggiore quando arrivano le notifiche relative a una o più cartelle esattoriali, che sono comprensive degli interessi di mora per il mancato pagamento entro i termini previsti.
In quel momento scattano 60 giorni entro cui è necessario provvedere al saldo della cifra. Fare finta che non sia arrivata alcuna lettera, magari rendendosi irreperibili (anche se non è ovviamente epossibile sapere quando questa potrà arrivare) non è comunque la soluzione migliore per chi sta pensando di metterla in atto.
C’è chi, ad esempio, arriva a creare una residenza fittizia per questo scopo, mentre in realtà vive da un’altra parte. In questo caso non potrà che esser difficile per l’ufficiale giudiziario (il compito non spetta al postino) consegnare la missiva proprio perché è necessario che chi la ricevi firmi il documento di avvenuta consegna. Saranno così fatti diversi tentativi, se tutti questi si riveleranno infruttuosi sarà lasciato un avviso di giacenza. In quel momento si viene considerati utenti informati di quanto avvenuto. A quel punto è necessario calcolare il periodo di 10 giorni per gli atti giudiziari e di 30 giorni per le raccomandate.
Non solo, se si dovesse essere a conoscenza della residenza fittizia messa in atto da un cittadino è possibile denunciarlo per il reato di falsità ideologica commessa da un privato in atto pubblico ed è passibile di sanzioni.
E se il destinatario non si trova?
L’ufficiale giudiziario ha comunque l’obbligo di fare tutti i tentativi necessari per capire quale sia l’indirizzo reale del destinatario. Se nessuno dovesse rispondere anche in questo caso, viene inviata una copia del documento presso il Comune di residenza. Le notifiche sono ritenue eseguite dal ventesimo giorno successivo.
Non è comunque vietato per legge nemmeno evitare di mettere il nome e cognome sulla cassetta della posta, anche se ovviamente c’è il rischio concreto di non ricevere nemmeno quanto necessario.