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Non pagare i debiti: come funziona la legge sull’accordo coi creditori

Come risolvere una condizione debitoria particolarmente complessa? Le soluzioni ci sono: vediamo cosa dice la legge a riguardo.

Solitamente, quando i debiti accumulati sono particolarmente ingenti ed il debitore si trova impossibilitato a restituirli come precedentemente concordato, possono verificarsi due scenari: nel primo, debitore e creditore riescono a trovare un accordo, ad esempio dilazionando ulteriormente il pagamento di rientro e prolungando i tempi di riscossione del debito; nel secondo, invece, il debitore va incontro all’esecuzione forzata, ovvero al pignoramento.

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Le parti possono accordarsi tramite un contratto di transazione in qualsiasi momento – LaMiaPartitaIVA.it

In questo caso, i beni posseduti dal debitore (sempre che ne abbia) vengono messi all’asta, in modo che il guadagno conseguente alla loro vendita possa coprire in parte oppure in toto l’ammontare del debito maturato. Ma le aste possono concludersi anche senza esito alcuno, ovvero senza riuscire a vendere nemmeno un bene tra quelli pignorati al debitore.

Anche in questa fase tuttavia, ovvero quella del pignoramento, debitore e creditore possono giungere ad un accordo e porre fine ad un processo che, tanto in termini di costi quanto in termini di impegno, è senz’altro particolarmente provante e sfinente per entrambe le parti (chi ne ha fatto esperienza lo sa bene, e proprio per questo motivo solitamente intende non ripeterla). Ma esistono anche altre possibilità di negoziazione per risolvere la disputa in modo più semplice e meno “rocambolesco”: vediamo quali sono.

Negoziare i debiti: come raggiungere un accordo vantaggioso per entrambe le parti

Per estinguere una lite – o disputa – tra debitore e creditore, entrambe le parti devono garantirsi reciprocamente alcune concessioni, sufficientemente soddisfacenti per porre fine alla vertenza pendente, sia nel caso in cui questa si trovi alla fase di contestazione verbale sia nei casi di discussione già avviata in tribunale o anche di pignoramento in corso.

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Per porre fine alla vertenza, debitore e creditore devono garantirsi reciprocamente alcune concessioni – LaMiaPartitaIVA.it

In termini giuridici si tratta di un contratto di transazione e, come abbiamo potuto comprendere, è sempre possibile porlo in essere: in altre parole, non sussistono scadenze oltre le quali le parti non possano più concordarlo, dunque è una possibilità applicabile in qualsiasi momento, senza alcun termine di tempo. L’accordo, definito transattivo, deve essere redatto per iscritto ed esplicitare l’offerta di risoluzione avanzata dal debitore ed accettata dal creditore.

Tra le offerte di risoluzione più comuni, vi sono il saldo e lo stralcio, ovvero la risoluzione definitiva con un pagamento ridotto del debito originario ma in una soluzione unica; la vendita del bene pignorato o ipotecato e il trasferimento dei proventi al creditore; o ancora un piano rateale di rientro (che solitamente le banche accettano a condizione di un anticipo congruo all’entità delle rate e del debito). In caso di necessità di approfondimento, è consigliabile chiedere consulenza a professionisti del settore, come consulenti finanziari e curatori fallimentari.

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