Un bonus da 3.000 euro per aiutare chi è alle prese con le rate di un mutuo a tasso variabile: ecco come richiederlo subito.
Se n’è parlato tanto: l’aumento del costo del denaro, stabilito dalla BCE per contrastare l’inflazione, ha inevitabilmente provocato il rialzo dei tassi di riferimento per i mutui. E tale rialzo ha inciso pesantemente sugli interessi. Anche nel 2024 molti operatori prevedono rialzi sia per il mutuo a tasso variabile che per quello fisso, ed è per questo che lo Stato e le Regioni pensano a intervenire con bonus di sostegno dedicati alle famiglie in difficoltà.
I mutui continuano a salire, e il trend sembra confermato da tutti gli operatori e dalle banche. C’è qualche lieve speranza che nel 2024 possa cambiare qualcosina, mentre gli esperti continuano a domandarsi in che modo è stato possibile arrivare ad aumenti così elevati.
Nella fattispecie, tutti i mutui a tasso variabile hanno visto aumenti continui nel 2023. E nello scorso anno, a ogni aumento del tasso variabile dello 0,75% è seguito su un mutuo ventennale di 100.000 euro un aumento di circa 80 euro al mese. Quindi di quasi 1.000 euro l’anno.
Ci sono tuttavia alcune buone notizie da tenere in considerazione, specie per chi è alle prese con un mutuo a tasso variabile: a parte i vari bonus regionali e statali, potrebbe esserci un calo nei prezzi. La prima rata del 2024 sarà infatti lievemente più bassa rispetto a quella pagata in media nell’ultimo trimestre del 2023.
Questo perché gli indici Euribor hanno invertito la tendenza. Tali indici hanno toccato un picco lo scorso novembre (col 4% l’Euribor a 3 mesi), dopodiché hanno intrapreso una strada discendente. Ora, per esempio l’indice è al 3,89%.
Alcune Regioni italiane propongono bonus ad hoc per sostenere chi sta affrontando un mutuo a tasso variabile poco gestibile. La Regione Sicilia ha per esempio stanziato 50 milioni di euro per finanziare contributi a fondo perduto per l’abbattimento dell’aumento dei tassi di interesse su mutui a tasso variabile per l’acquisto della prima casa.
L’agevolazione è destinata alle famiglie con reddito ISEE inferiore a 30.000 euro, ed è promossa dall’IRFIS, la banca della Regione. Per potere ottenere il contributo bisognerà essere cittadini italiani, residenti in Sicilia, intestatari o cointestatari di un mutuo a tasso variabile per l’acquisto di un immobile ubicato nell’Isola e adibito a prima abitazione.
Altro requisito fondamentale è quello reddituale di un ISEE sotto i 30.000 euro. L’ammontare del contributo sarà pari al 50 per cento della quota di interessi regolarmente pagati nel biennio 2022-2023 e certificati dalla banca alla data di presentazione della domanda di accesso.
Il rimborso non potrà superare il limite massimo di 1.500 euro per ciascuna delle due annualità. Quindi si ha a che fare con un bonus totale da 3.000 euro.
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