Multe salate nei casi in cui si assumono lavoratori in nero. Cambiano le regole, ora assumere diventa un obbligo.
Il mondo del lavoro negli ultimi mesi ha vissuto una fase più che mai travolgente. Le opportunità sono aumentate in modo netto e tutti gli ambiti presenti nel contesto professionale nazionale hanno attinto dalla schiera di potenziali candidati per, praticamente, ogni mansione possibile. La sostituzione di personale andato in pensione, la creazione di nuovi profili per seguire le logiche dell’evoluzione tecnologica. Le occasioni, insomma, sono state numerose e ancora, il tutto non si è esaurito.
Pubblico e privato, nel corso degli ultimi mesi si sono sfidati nella ricerca dei candidati migliori disponibili nell’infinito mercato parallelo allo stesso mondo del lavoro. Bandi pubblici, selezioni private e milioni di assunti mese dopo mese. Oggi, il tutto, è in continua fase di evoluzione, ma la spinta propulsiva iniziale non si è affatto esaurita. Il contesto lavoro, però, oltre alla questione assunzione vive anche altre specifiche situazioni, non sempre positive, anzi, di fatto, praticamente mai.
Multe salatissime, ora devono assumere: il tema del lavoro nero
Una delle piaghe che più che mai riguarda da vicino il mondo del lavoro è quando il tutto si concretizza con assunzioni non a termini di legge, senza garanzie, ne diritti, il lavoro nero insomma. Da questo mese, aumentano, le sanzioni nel caso di lavoro in nero, sotto questo punto di vista il Governo vuole in qualche modo fare chiarezza e provare a debellare un sistema purtroppo più che mai radicato. La stessa sanzione amministrativi, nei casi specificati potrà arrivare a un massimo di 46.800 euro, maggiorazioni escluse. Il tutto secondo il nuovo dl 19/2024 relativo al Pnrr che va a modificare l’articolo 1 comma 445 della legge 145/2018.
A questo punto, considerato il rischio per i datori di lavoro l’assunzione dovrebbe essere qualcosa di molto più praticata, almeno questo è quello che si spera. Le sanzioni andranno da un minimo di 1.950 euro, fino a un massimo di 46.800 euro in base al tempo di impiego dello stesso lavoratore a nero. La sanzione minima, può scattare, nel caso in cui lo stesso datore di lavoro provveda all’assunzione dello stesso lavoratore, per un periodo di 120 giorni con contratto indeterminato o part-time, o in caso di assunzione a tempo determinato e full time per un periodo non inferiore ai tre mesi. Il tema è più che mai centrale e in qualche modo si sta provando a ridurre in modo netto un fenomeno che ancora oggi è assolutamente dominante.