Grande notizia per gli automobilisti: in base a un errore di procedura è possibile far annullare le multe per divieto di sosta.
In genere, l’unico modo per ottenere l’annullamento di una multa per divieto di sosta è quello di procedere con una contestazione formale e giustificata. Il presupposto è che l’automobista debba però essere stato multato ingiustamente, e che possa dimostrarlo.
Il legislatore offre tre vie per contestare una multa per divieto di sosta. La prima è il ricorso al giudice di pace, che va proposto nel termine di trenta giorni dalla contestazione immediata della violazione o dalla notifica del verbale. Poi c’è il ricorso al Prefetto, da fare entro sessanta giorni. Infine c’è il ricorso in autotutela allo stesso organo amministrativo che ha emesso la multa.
In genere, quando c’è una contestazione differita di una sanzione, la multa risulta annullabile se la descrizione della violazione non è precisa e dettagliata ma solo generica. Oltre a questa possibilità, ne esistono anche altre che permettono l’annullabilità della multa.
Le multe per divieto di sosta sono documenti compilati e notificati da esseri umani, e per questo possono contenere errori sostanziali o di forma. Prestare massima attenzione al contenuto della multa e alla notifica può, in certi casi, permettere di individuare vizi formali ed errori su cui basare un ricorso.
Il più delle volte, anche se la multa non ha ragione di essere, la contestazione è complicata e non rivela molte possibilità di successo. La situazione cambia nel momento in cui si capisce come individuare e sfruttare gli errori degli agenti che notificano le multe.
L’errore che permette di annullare le multe per divieto di sosta
Sono importanti le informazioni contenute sulla sanzione, che devono essere corrette e devono rispettare le indicazioni dell’auto in contravvenzione. Inoltre è fondamentale che la multa riveli coerenza rispetto al contesto effettivo. In molti casi è possibile un vero e proprio errore stradale che può annullare le multe per divieto di sosta.
Se il cartello che vieta la sosta non è ripetuto dopo il primo incrocio e non sono presenti segnali che specificano che esso è ancora valido, la sanzione non è valida.
Bisogna anche far attenzione al lato della strada: se il cartello è presente solo da quello opposto al parcheggio effettuato, è sempre possibile presentare ricorso.
In molti Comuni italiani i cartelli non sono segnalati in modo corretto. Il cartello per divieto di sosta blu e rosso deve sempre presentare dei pannelli integrativi. Se questi pannelli mancano, il ricorso potrebbe avere successo.