Le multe sono spesso un problema per molti automobilisti, ma in questi casi specifici puoi ora non pagarle: ecco la situazione.
Violare il codice della strada ci porta direttamente a prendere delle multe, che possono essere più o meno salate a seconda dell’infrazione e che possono comportare anche alla perdita di punti dalla patente. In alcuni casi, però, le sanzioni non sono per nulla chiare e le situazioni diventano davvero ambigue…
Una delle situazioni che più fa sempre discutere e dibattere è quella delle multe legate agli autovelox, spesso ritenute ingiuste dagli automobilisti e non solo; tra tante polemiche, comunque, in questi ultimi giorni si è espressa in merito direttamente la Corte di Cassazione.
A quanto pare, in alcuni casi, è possibile impugnare le multe ricevute, risparmiando così la sanzione pecuniaria che in realtà sarebbe dovuta al comune; la questione continuerà a far discutere ancora a lungo, ma pare ci siano davvero delle grandi speranze per tanti guidatori multati.
Multe fatte dagli autovelox, la Corte di Cassazione torna ad esprimersi a riguardo
Come riportato da money.it, con l’ordinanza n. 10505/2024 la Corte di Cassazione ha stroncato la circolare n. 8176/2020 del ministero dei Trasporti; in pratica, dunque, le multe fatte da questi autovelox non legittimi sono oppugnabili fino a quando i Comuni non provvederanno all’adeguamento di questi.
Il Codice della Strada, nell’articolo 201, chiede infatti che gli autovelox siano omologati o “approvati per il funzionamento in modo completamente automatico” e dunque la Corte di Cassazione ritiene fondamentale che la velocità venga rilevata soltanto con apparecchi omologati , a cui è garantito il totale funzionamento automatico; questo può dar quindi l’occasione a diversi ricorsi.
Come riporta ancora money.it, proprio per quanto affermato dalla Corte di Cassazione c’è grande speranza da parte di molti automobilisti di poter vincere il ricorso per la multa ed ottenere dunque l’annullamento del verbale. Risulta qui fondamentale però ricordare come i termini per il ricorso durano fino a 30 giorni dalla ricezione della notifica (per il giudice di pace) e fino a 60 se invece si vuole ricorrere dinanzi al prefetto; escluso dalla possibilità di fare ricorso invece chi ha già pagato la multa, mentre chi rientra ancora nei termini potrà procedere con l’istanza di accesso agli atti amministrativi.