Multa in divieto di sosta: come comportarsi e cosa fare, ecco i consigli da tenere a mente e i casi in cui la sanzione può essere contestata.
Parcheggiare davanti il divieto di sosta è un’infrazione che può essere soggetta a sanzioni. Purtroppo alcune volte parcheggiare l’auto, può essere una vera e propria impresa soprattutto nelle grandi città. Trovare parcheggio in alcuni momenti della giornata può essere molto complicato.
Il fatto che nelle città ci siano pochi parcheggi, e che la maggior parte siano già occupati, a volte porta le persone che sono di fretta a parcheggiare la macchina ovunque. Chi deve fare una commissione veloce infatti, a volte parcheggia anche la macchina in seconda fila. In alcuni casi potrebbe capitare anche di parcheggiare davanti al divieto di sosta. Solitamente chi parcheggia in questo modo, lo fa per un breve periodo di tempo, alcune volte lascia anche le quattro frecce accese, tuttavia esistono anche alcuni casi in cui la macchina viene parcheggiata davanti il divieto di sosta per molto tempo e senza le quattro frecce.
Secondo il codice della strada oltre che davanti il cartello che indica il divieto di sosta, è vietato anche sostare in prossimità di linee ferroviarie, passaggi a livello, all’interno di gallerie, in curva, sopra i dossi, in corrispondenza dei semafori e di segnaletica stradale, sui marciapiedi, in prossimità delle aree di intersezione, sui passaggi pedonali, sulle piste ciclabili e nei punti di ricarica dei veicoli elettrici.
La macchina non si può parcheggiare ovunque, infatti la sosta non è consentita in doppia fila, presso l’uscita dei passi carrabili o davanti ai cassonetti dei rifiuti. Non è possibile lasciare la propria auto neppure in zona riservata ai mezzi pubblici o nei posti riservati agli invalidi. Una sanzione standard prevede una multa dai 41 € ai 340 €, il valore è commisurato alla gravità dell’infrazione.
Quando si riceve una multa di questo tipo solitamente, non è prevista la decurtazione di punti dalla patente. Per beneficiare di uno sconto sulla multa è consigliato pagare entro cinque giorni dalla data di notifica. In alcuni casi infatti potrebbe essere concesso uno sconto di circa il 30%. Se la multa ricevuta si dovesse considerare ingiusta, può comunque essere contestata. Per farlo esistono due opzioni, la prima è rivolgersi al giudice di pace, in alternativa si può presentare ricorso al prefetto. Per contestare la multa giudice di pace, bisogna impugnarla entro 30 giorni ed inviare una richiesta online o tramite raccomandata.
Sarà necessario possedere il verbale, una richiesta scritta e firmata con la descrizione del perché si contesta la multa, e allegare i propri dati personali, dunque un documento valido e il codice fiscale. Se si possiedono anche delle prove per avvalorare la propria tesi come foto o altro. Per contestare la multa al prefetto invece, si avranno fino a 60 giorni di tempo.
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