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Maternità e congedo parentale: ecco come funziona con il regime forfettario

Fai molta attenzione se hai il regime forfettario, perché allora faresti bene a sapere come funziona la maternità e il congedo parentale 

Come ben sappiamo, quando parliamo della maternità e dell’indennità che potrebbe derivarne facciamo riferimento a una tipologia di indennità che viene riconosciuta proprio alle donne in stato di gravidanza e che, nello specifico, può essere sfruttata in quelli che sono i 2 mesi precedenti alla presunta data del parto.

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Anche in regime forfettario è possibile ottenere la maternità – lamiapartitaiva.it

In via teorica, dunque, a partire dall’ottavo mese. Ma, attenzione, perché questa indennità può includere anche i 3 mesi successi invece al parto, arrivando in questo modo a un totale di 5 mesi. Per quanto riguarda la gestione di questi mesi, è una scelta soggettiva della donna se ad esempio usufruire di meno tempo nella fase di pre parto, così da poterne avere di più una volta nato il bambino.

Per quanto riguarda invece il congedo parentale, questo riguarda più in generale entrambi i genitori che potrebbero voler e poter usufruire di un periodo aggiuntivo: ma come funziona, in entrambi questi casi, con il regime forfettario? Scopriamolo.

Congedo e maternità, come funzionano

Arriviamo adesso però a parlare, più nello specifico, della gestione separa e soprattutto di come questa può incidere o meno sull’indennità da maternità: questa organizzazione, infatti, muta se la donna è o meno iscritta. Ad esempio, nel caso in cui la lavoratrice sia autonoma e dunque abbia un regime forfettario, allora per poter usufruire di questa indennità è necessario che sia prima iscritta a una cassa di previdenza. Come può ad esempio essere la Gestione separata Inps, quella artigiani e commercianti e così via.

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Regime forfettario e maternità – lamiapartitaiva.it

In secondo luogo, è altrettanto importante che la lavoratrice in questione non abbia arretrati ma sia anzi in regola con i propri versamenti. Solo se questi due requisiti sono soddisfatti, allora una lavoratrice con regime forfettario può godere dell’indennità di maternità e nello specifico godere di circa l’80 per cento del proprio reddito professionale dichiarato. Ci sono però anche altre differenze che non possiamo ignorare: ad esempio, per coloro che dunque sono lavoratrici autonomo, non vi è ad esempio l’obbligo di astensione da lavoro obbligata nel periodo indicato.

Per finire, sempre per quanto riguarda una lavoratrice autonoma in stato di gravidanza e con regime forfettario, il soggetto in questione ha diritto a maggiori tutele nel caso in cui vi sia uno stato di gravidanza a rischio grazie a quanto viene riconosciuto con il decreto Conciliazione vita-lavoro. In questo modo, dunque, ci sarà la possibilità in specifici casi di poter anticipare il periodo di maternità pre parto anche prima dei due mesi antecedenti al momento tanto atteso mediante un certificato medico che deve essere però rilasciato dall’ASL.

E per quanto riguarda il congedo parentale? Questo, a differenza del precedente, riguarda sia il padre che le madri e nello specifico ci soffermeremo su coloro che sono lavoratori autonomi e iscritti al regime forfettario. Si tratta di un periodo ulteriore di 3 mesi nel primo anno di vita del proprio bambino con una retribuzione corrispondente al 30 per cento della propria retribuzione giornaliera solita. Attenzione però, perché questa formula non può tuttavia essere richiesta qualora il reddito superi gli 8145 euro.

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