Economia

Manovra 2024, arriva l’ok. Tutte le novità

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Federica Giovannetti

Dal Consiglio dei ministri via libera alla legge di Bilancio da 24 miliardi di euro e un decreto per la riforma fiscale con l’accorpamento delle prime due aliquote Irpef

Dal taglio del cuneo fiscale ai fondi per la sanità, dal rinnovo dei contratti della Pa agli incentivi per chi assume donne fino ai bonus per le famiglie numerose e il caro energia. Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alla Manovra 2024. In tutto 24 miliardi di euro, di cui circa 16 miliardi in deficit. Oltre alla legge di Bilancio, il Cdm ha dato luce verde – in via preliminare – a un decreto legislativo con la riforma dell’Irpef. Insieme i due provvedimenti stanziano complessivamente circa 28 miliardi di euro per il 2024.

È una manovra che considero molto seria, molto realistica che non disperde risorse ma le concentra su grandi priorità“, ha detto in conferenza stampa la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Del resto, ha ammesso, le risorse a disposizione sono “poche” considerato il “quadro abbastanza complesso. Noi nel 2024 avremo circa 13 miliardi euro di maggiori interessi sul debito, da pagare in forza delle decisioni assunte dalla Bce, e circa 20 di superbonus. L’aumento dei tassi e il Superbonus fanno complessivamente più della manovra di bilancio”.

Fisco: taglio del cuneo, riforma Irpef e Partite Iva

Circa dieci miliardi sono destinati al rinnovo nel 2024 del taglio del cuneo fiscale-contributivo (7% per i redditi fino a 25mila euro, 6% per i redditi fino a 35mila euro).

Altri 4,3 miliardi finanziano la riforma delle aliquote Irpef con l’accorpamento delle prime due fasce al 23% per tutti i redditi fino a 28mila euro l’anno. I due interventi rafforzano le buste paga dei lavoratori dipendenti fino a 1.298 euro annui. La soglia di no tax area si amplia fino a 8.500 euro equiparando dipendenti e pensionati.

Novità per le partite Iva fino a 170mila euro, che non pagheranno più l’acconto di novembre. Arriva poi un taglio lineare alle detrazioni – salvo le spese mediche – da 260 euro per chi ha un reddito superiore a 50mila euro. C’è anche un taglio del canone Rai: le rate in bolletta scendono da 20 euro a 15 per un totale che passa da 90 a 70 euro l’anno.

Rinnovo contratti della Pa e 3 miliardi in più per la sanità

Per rinnovare i contratti della pubblica amministrazione arrivano 5 miliardi di euro. La Manovra stanzia 3 miliardi di euro in più per la sanità, che portano il Fondo sanitario a quota 136 miliardi scongiurando così i temuti tagli rispetto al 2023. I fondi in più serviranno in particolare per finanziare il nuovo contratto dei medici. In tutto 2 miliardi che andranno a rimpinguare le buste paga dei camice bianchi.

Il resto servirà per abbattere le liste d’attesa con una doppia misura. Da un lato la detassazione degli straordinari del personale sanitario dall’altro nuove indennità di premio legate al taglio delle liste d’attesa. Mentre 250 milioni di euro per l’anno 2025 e 350 milioni di euro dal 2026 andranno a potenziare l’assistenza territoriale anche con nuove assunzioni di personale sanitario.

Risorse arriveranno anche dall’aumento del contributo previsto per i cittadini extracomunitari, residenti in Italia, che vogliono iscriversi al Servizio sanitario nazionale, che passa da 1.200 a 2mila euro all’anno. L’importo è ridotto per gli stranieri titolari di permesso di soggiorno per motivi di studio o per quelli collocati alla pari.

Famiglie, bonus natalità e caro energia

Un miliardo di euro viene destinato a favore delle famiglie numerose e della natalità. Viene rafforzato con 150 milioni il bonus asili nido e per sostenere le mamme lavoratrici. Sarà a carico dello Stato dal secondo figlio.

Viene confermata la carta “Dedicata a te” (600 milioni di euro), integrato lo stanziamento dei mutui prima casa (380 milioni di euro) e rifinanziato, per il primo trimestre 2024, il contributo straordinario per il caro energia e il bonus sociale elettricità (200 milioni di euro).

Conferenza stampa dopo il Cdm | Immagine  YouTube Palazzo Chigi

Lavoro: incentivi per chi assume donne

Per il 2024 è prevista una deduzione fiscale del 20% per le nuove assunzioni a tempo indeterminato. Lo sconto arriva al 30% per l’assunzione a tempo determinato di lavoratori svantaggiati, disabili, donne con almeno due figli minorenni o disoccupate, giovani ammessi agli incentivi all’occupazione lavoratori del Sud e ex percettori del Reddito di cittadinanza.

Confermata la detassazione dei premi di produttività al 5% e la soglia fino a 2mila euro dei fringe benefit per i lavoratori con figli a carico, fino a mille euro per tutti gli altri. Si potranno utilizzare anche per pagamenti di affitto e mutuo prima casa. Arriva anche la detassazione per i lavoratori del settore del turismo notturno e festivo. Cala invece dal 70 al 50% l’agevolazione fiscale per chi torna a lavorare in Italia e trasferisce la residenza nel 2024 per almeno 5 anni.

Imprese: sconto per quelle che rientrano in Italia

Per le imprese che tornano a investire in Italia sarà riconosciuto uno sconto del 50% delle imposte sui redditi, a patto che non delocalizzino per 5 anni. Stessa riduzione fiscale per i “cervelli” che rientrano in Italia.

Sarà poi previsto un credito di imposta (1,8 miliardi) per chi acquisisce beni strumentali destinati a strutture produttive nel Mezzogiorno ai quali si aggiungono le risorse per l’accesso al credito per l’acquisto di macchinari e attrezzature (“nuova Sabatini”)  e i contratti di sviluppo (300 milioni).

Dal primo gennaio 2024 entra in vigore la global minimum tax al 15% per i gruppi multinazionali con fatturato annuo superiore a 750 milioni di euro. L’entrata in vigore di Plastic e sugar tax intanto viene rinviata di sei mesi, al primo luglio 2024.

Pensioni: arriva “quota 104”

Ape e Opzione donna confluiscono in uno strumento unico di accompagnamento alla pensione, con una stretta generale su quelle anticipate. Al posto di Quota 103 arriva Quota 104 (con 41 anni di contributi e 63 di età) con alcune specifiche per valorizzare chi vuole rimanere al lavoro (bonus Maroni). Per le pensioni interamente nel sistema contributivo salta il vincolo che costringe chi vuole uscire a raggiungere una pensione di 1,5 volte quella minima.

È prevista poi la rivalutazione delle pensioni all’inflazione con un recupero pieno per le pensioni fino a quattro volte l’importo minimo e poi fasce con percentuali di rivalutazioni decrescenti. Viene confermata la rivalutazione per le pensioni minime di chi ha più di 75 anni.

Coperture: 2 miliardi dalla spending review

Sul fronte coperture, la tassa sulle multinazionali dovrebbe portare 2-3 miliardi. Quanto alla spending review i ministeri devono assicurare tagli per altri 2 miliardi. Per la Manovra è stato chiesto “un sacrificio a tutti i ministeri, che hanno dovuto rinunciare a diversi progetti e idee e si è attuata una spending review significativa, dell’ordine del 5% su tutte le spese discrezionali, eccetto il comparto regioni ed enti locali”, ha detto il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti in conferenza stampa sulla manovra.

Altre risorse dovrebbero essere recuperate dai giochi (dall’anticipo della gara del Lotto alla revisione della tassazione per l’online), dall’aumento delle accise sui tabacchi e dalla rimodulazione del meccanismo di indicizzazione delle pensioni

Federica Giovannetti

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