Il governo vuole lasciare aperta la scuola d’estate, ecco cosa può succedere e perché per alcune famiglie può essere provvidenziale.
L’anno scolastico volge ormai al termine, proprio per questo tutte le famiglie si stanno organizzando per cercare di permettere ai figli di capire come potranno trascorrere i mesi estivi, soprattutto nella fase in cui i genitori saranno impegnati al lavoro. La chiusura di tutti gli istituti, come tutit sappiamo, dura tre mesi, mentre le ferie dei genitori hanno ovviamente una durata davvero ridotta, non si può quindi che cercare di garantire ai ragazzi qualcosa che li faccia divertire, ma allo stesso tempo che li faccia stare al sicuro (soprtatutto per i più piccoli).
Tutto questo non è così semplice, in modo particolare per chi non ha la possibilità di contare sul sostegno dei nonni, se questi amano lontano, Campus e strutture dedicate hanno però dei costi che non sempre sono così lievi, non a caso ci sono diverse coppie che possono essere preoccupate. Questa volta, però, il governo sembra avere in mente un’idea diversa, che potrebbe essere risolutiva per alcuni.
Molti studenti arrivano alla fine dell’anno scolastico ormai stremati, per questo non vedono l’ora di potersi dedicare alle vacanze e di poter riposare. Certamente tutti loro avranno dei compiti assegnati da fare, ma già l’idea di non avere a che fare con verifiche e interrogazioni, oltre che con la sveglia che suona prestissimo può permettere di sentirsi più rilassati.
Tanti genitori ritengono però eccessivamente lunga la chiusura, proprio perché incompatibile con i piani di molte aziende. Nasce proprio per cercare di venire loro in aiuto la proposta lanciata dal Ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara, che ha firmato un decreto che stanzia 400 milioni di euro per finanziare attività di inclusione, socialità e potenziamento delle competenze per il periodo di sospensione estiva delle lezioni.
A essere coinvolte le scuole primarie e secondarie statali e paritarie non commerciali e si riferisce agli anni scolastici 2023/24 e 2024/25. Grazie a questa iniziativa, che mette a disposizione 80 milioni di euro in più rispetto al passato, sarà possibile attivare percorsi che potranno interessare, in base alle proposte delle scuole, tra 800mila e 1,3 milioni di studenti; 1,714 milioni le ore aggiuntive di attività.
Il primo a essere soddisfatto di questo progetto, di cui si parlava da tempo, è proprio il MInistro, consapevole di come fosse importante dare una risposta incisiva alle famiglie che sono in difficoltà: “Il nostro obiettivo – dichiara Valditara – è una scuola che sia punto di riferimento per gli studenti e per le famiglie anche d’estate, con sport, attività ricreative, laboratori o attività di potenziamento”.
I progetti che saranno organizzati in ogni scuola che deciderà di aderire saranno previsti grazie ad accordi e convenzioni con gli enti locali. Le scuole avranno così la possibilità di gestire attività all’interno degli edifici, ma sarà possibile anche che gli enti locali o altri soggetti del territorio possano organizzarli negli edifici scolastici.
L’iniziativa si preannuncia interessante, così da poter venire incontro alle esigenze del maggior numero di famiglie e di studenti. Si potrà così scegliere tra attività ricreative, sportive, musicali, teatrali, a tema ambientale ma anche di potenziamento disciplinare e, più in generale, tutte quelle iniziative che favoriscono l’aggregazione, l’inclusione e la socialità.
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