I libretti postali vanno dichiarati nel modello 730 2023? Risponderemo a questa domanda nel seguente articolo.
Con l’avvicinarsi della scadenza della dichiarazione dei redditi, molti contribuenti si chiedono se i libretti di risparmio postale debbano o meno essere dichiarati nel 730 per evitare errori di compilazione.
I libretti di risparmio postale, emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti e sostenuti dallo Stato, sono diversi da quelli emessi dalle banche. Questi conti sono utilizzati principalmente per immagazzinare fondi da prelevare successivamente. Inoltre, i libretti postali sono utilizzati per ricevere il pagamento della pensione o, in alcuni casi, dello stipendio, se il libretto è associato al conto corrente del titolare e contiene un Iban.
I libretti postali devono essere nominativi e possono essere condivisi tra un massimo di quattro persone, ma nessun minore può essere cointestatario.
Poste Italiane offre sia i tradizionali libretti postali cartacei, sia i libretti dematerializzati, ai quali si accede tramite una “Carta Libretto” e che possono essere utilizzati per effettuare versamenti e prelievi presso gli sportelli Postamat, simili a un bancomat.
Esistono due tipi di libretti postali, entrambi disponibili senza spese di apertura e gestione, con un vantaggio rispetto ai conti correnti. Il libretto ordinario prevede un interesse minimo dello 0,001%, mentre il libretto Smart richiede un deposito minimo di 1.000 euro e una durata minima di 180 giorni, con un tasso di interesse dell’1,50% annuo.
La tassazione delle somme depositate su un libretto postale è duplice. Poiché i risparmi e i capitali versati sul libretto non sono soggetti a tassazione, gli interessi maturati sono soggetti all’IRPEF, che è una forma di imposta sui redditi da capitale. Inoltre, sul rapporto di deposito è dovuta un’imposta di bollo, simile a quella richiesta per i conti correnti bancari.
L’imposta dovuta sugli interessi maturati sul libretto per il periodo di riferimento, che può essere l’intero anno solare o un periodo più breve in caso di chiusura anticipata, viene calcolata utilizzando un’imposta sostitutiva dell’IRPEF con aliquota del 26%.
La tassazione per le plusvalenze, che derivano dall’incasso di cedole, interessi, dividendi o dalla vendita di azioni e obbligazioni a un prezzo superiore a quello di acquisto o di sottoscrizione, è uguale a quella per le rendite ordinarie delle attività finanziarie.
Questo prelievo fiscale è superiore a quello dei titoli di Stato e dei buoni postali fruttiferi, che sono agevolati con un’aliquota del 12,50%. L’imposta di bollo di 34,20 euro si applica ai libretti postali quando la giacenza media annua di tutti i libretti appartenenti allo stesso titolare supera i 5.000 euro.
I libretti postali non devono essere riportati nella dichiarazione dei redditi, indipendentemente dall’utilizzo del modello 730 o del modello Redditi, in quanto la tassazione è calcolata alla fonte da Poste Italiane. Tale ente trattiene l’importo depositato sul libretto e lo versa all’erario in qualità di sostituto d’imposta. Di conseguenza, il titolare del libretto postale è esente da qualsiasi obbligo di dichiarazione relativo alle somme depositate.
L’Agenzia delle Entrate è a conoscenza della presenza dei libretti postali grazie ai dati contenuti nell’archivio dei collegamenti bancari e finanziari, che fa parte dell’Anagrafe tributaria ed è integrato dalle comunicazioni che vengono regolarmente fornite dagli istituti di credito e da Poste Italiane. In parole povere, il Fisco è a conoscenza di chi possiede un libretto postale, così come è a conoscenza di chi possiede un conto corrente.
Questo modello di gestione patrimoniale porta con sé una serie di implicazioni legali e pratiche…
La bocciatura dell'emendamento per alleggerire la tassazione sulle plusvalenze immobiliari solleva interrogativi sul futuro del…
Il Bitcoin supera gli 86.000 dollari, alimentato da promesse politiche e rinnovato interesse degli investitori,…
Dina Boluarte e Xi Jinping si incontrano a Lima per inaugurare il mega-porto di Chancay,…
Cresce in Italia la mobilitazione per abrogare la legge sull'Autonomia Differenziata, con oltre un milione…
La Consob avverte sulle crescenti frodi finanziarie su WhatsApp, dove truffatori utilizzano nomi noti per…