Sapevamo tutti che aveva il supporto di una fetta della popolazione molto ricca: ecco chi Donald Trump “premierà” dopo sul suo trionfo.
L’elezione di Donald Trump ha scatenato una serie di reazioni nei mercati finanziari, portando a un aumento di volatilità e opportunità. Le aspettative su quale direzione prenderanno le politiche economiche statunitensi fanno storcere il naso a qualcuno, mentre entusiasmano altri. Analizziamo insieme i settori che stanno beneficiando immediatamente di questa situazione e cosa potrebbe significare per l’economia globale.
Il settore delle criptovalute si trova in un momento straordinario, con Bitcoin che ha raggiunto picchi incredibili, addirittura superando i 75mila dollari. Stiamo parlando di una capitalizzazione di mercato che tocca i 1473 miliardi di dollari! Questo slancio non coinvolge solo il Bitcoin, ma anche altre cripto come Ripple, cresciuta del 5%, e Dogecoin, che ha visto un aumento del 20%. Dietro questa corsa c’è anche un certo Elon Musk, il quale ha espresso un supporto chiaro alla campagna di Trump, incoraggiando ulteriormente l’attenzione verso Dogecoin.
Le promesse di Trump di rendere gli Stati Uniti una sorta di “capitale mondiale delle criptovalute” non sono passate inosservate. Ha parlato di creare una riserva strategica di bitcoin, e di mettere a capo della regolamentazione persone con una mentalità pro-crypto. Tutto questo ha portato alla creazione di una sorta di balletto tra investitori e sostenitori noti nel mondo delle monete digitali. Nomi come i Winklevoss, Jesse Powell e David Bailey non solo appoggiano Trump, ma sembrano essere stati tessitori attivi nel suo progetto. Con l’idea di licenziare il presidente della SEC, Gary Gensler, l’intento sembra essere quello di semplificare la regolamentazione per le criptovalute, rendendo il clima ancora più favorevole agli investimenti in questo settore.
Ma cosa significa questo per il futuro delle criptovalute? Le aspettative sono alte… e i mercati stanno già rispondendo a queste voci con entusiasmo. Inoltre, la crescente popolarità delle criptovalute pone quesiti importanti su come regolamentare e governare un settore in continua evoluzione, ma, come si suol dire, il mondo degli affari non dorme mai e le cripto sono pronte a fare il botto!
I mercati azionari in fermento
Guardando più in là, il mercato azionario degli USA ha immediatamente mostrato segni di entusiasmo dopo la vittoria di Trump. Infatti, Trump Media & Technology Group Corp. ha visto un incremento di oltre il 10% nelle contrattazioni, anche se come ogni novità ha attraversato momenti di fluttuazione notevoli che hanno portato a delle sospensioni temporanee. Certo, il valore di mercato di questo gruppo è di meno rispetto a giganti come Apple o Nvidia, ma il volume di scambi racconta di un interesse piuttosto vivace e speculativo.
Occorre anche menzionare l’andamento positivo delle azioni a piccola capitalizzazione, il Russell 2000, che è salito grazie alla prospettiva di politiche di stimolo e protezionismo. Con più supporto all’industria americana e possibili guadagni in vista, sembrerebbe che la vittoria di Trump abbia innescato una serie di aspettative ottimistiche. Persino i titoli di grandi nomi come Tesla hanno goduto di un’impennata, aspettando cose buone a seguire.
Non si può dimenticare i futures sui principali indici, come l’S&P 500 che ha avuto un aumento del 1,9%, già nei radar degli investitori con aspettative di crescita. Gli analisti affermano che tutto ciò può portare a un aumento delle attività di fusioni e acquisizioni e a un allargamento dei tagli fiscali. Se a tutto questo sommiamo l’aumento sui rendimenti dei Treasury a 10 anni, che ha visto una crescita di 13 punti base, gli investitori sembrano davvero aspettarsi una stagione di maggiore crescita economica.
Il dollaro torna a conquistare terreno
Non sorprende che la vittoria di Trump abbia dato una nuova energia anche al dollaro. Infatti, l’indice DXY, che misura il valore della valuta rispetto a un paniere di altre valute, ha fatto registrare un rialzo dell’1,6%. Il dollaro si è rafforzato, ad esempio contro l’euro, il yen giapponese e il peso messicano. Che significa tutto ciò? La fiducia sembra aumentare, spingendo le aspettative su una crescita robusta e possibili politiche protezionistiche che potrebbero sorgere.
Il peso messicano, d’altro canto, ha fatto una brutta fine, scendendo giù di un 2,6%. Le sue fluttuazioni sono state pesantemente influenzate dai timori legati all’aumento delle tariffe commerciali. Questo, conseguentemente, solleva interrogativi su come gli scambi internazionali possano cambiare sotto una leadership repubblicana. Gli effetti che questa elezione avrà sui mercati globali richiedono di essere monitorati con attenzione, poiché le politiche di Trump potrebbero ridefinire l’architettura economica con conseguenze eccellenti o disastrose.
Quindi ci troviamo in un momento di grandi cambiamenti e opportunità. I leoni della finanza stanno già facendo le loro piante nel mercato globale, mentre gli investitori si preparano a rispondere a ciò che verrà.