Uno dei volti più noti del cinema spettacolare di oltreoceano soffre di una grave patologia. Per Bruce Willis, l’incubo è iniziato con il momento di maggiore successo.
Nel mondo dello spettacolo, non è raro imbattersi in storie di celebrità che affrontano complesse sfide personali. Eppure, la storia di Bruce Willis ha colpito molti e ha portato a riflessioni più profonde sull’afasia e la degenerazione della mente con l’avanzare dell’età. Dal suo percorso di attore iconico, ammirato per film del calibro di Die HardePulp Fiction, al devastante annuncio della sua malattia, Bruce si è trovato a fare i conti con una malattia terrificante.
L’attore è infatti sparito dalle scene pubbliche dopo aver annunciato di avere una grave forma di Afasia, un disturbo che porta a non comprendere del tutto il linguaggio verbale o scritto delle persone attorno al malato. Affiancato dalla moglie e dalla figlia, l’attore cerca di affrontare questa situazione che forse ha avuto origine proprio nel suo momento migliore.
La rivelazione dell’afasia
Alla fine del 2022, la notizia della diagnosi di afasia per Bruce Willis ha gettato un’ombra su una carriera luminosa. Inizialmente, i familiari non avevano compreso la portata del cambiamento che stava avvenendo. Tragicamente, nel caso dell’attore l’afasia si è presentata come una condizione che ostacola la capacità di comunicare scivolata in un quadro clinico più grave, rivelando una forma di demenza fronto-temporale, una malattia neuro-degenerativa che non fa distinzione di età. Oggi colpisce circa dodicimila persone l’anno nel mondo.
A raccontare i momenti difficili è Emma Heming Willis, la moglie dell’attore. Nell’intervista a Town & Country, rivela come sia stata la modifica del linguaggio di Bruce a mettere in allerta la famiglia. «Pensavamo che ritornasse alla balbuzie che aveva da giovane», confessa. La realtà, purtroppo, era ben più severa. La coppia aveva tanti sogni e progetti, desideri di condividere avventure con le loro figlie. Emma descrive un percorso di adattamento al nuovo reale, una lotta quotidiana per accettare che il marito non è più lo stesso.
La testimonianza della figlia
Dall’altra parte c’è Tallulah Willis, una delle figlie di Bruce, che tre anni fa ha già iniziato a condividere il suo dolore e la sua gratitudine per il fatto che la condizione del padre fosse solo cognitiva, senza compromissioni fisiche. Oggi, in un emozionante articolo su Vogue, parla del suo legame con lui attraverso la sua memoria e la sua percezione della malattia. La giovane descrive il conflitto interiore di un figlio che vede il proprio genitore cambiare. «Continuo a passare dal presente al passato», afferma con una delicatezza disarmante. I suoi sentimenti fluttuano tra speranza e nostalgia. Parla di momenti in cui il padre sembrava poco reattivo, scambiando la sua nuova condizione come mancanza di interesse.
La giovane esprime un desiderio profondo: ripristinare quel legame, tornando a momenti di intimità e connessione, ora purtroppo lontani. Seppur tentando di affrontare i propri problemi personali, Tallulah riconosce che l’assenza del padre in momenti difficili rappresenta una mancanza che serpeggia nel suo cuore.
Inizialmente, le figlie hanno pensato che fosse proprio Die Hard, saga di successo di Willis ad aver causato una grave forma di sordità nell’attore, scoprendo solo in seguito i suoi gravi disturbi nel comunicare. Le due figlie erano solite pensare che “Die Hard avesse rovinato le orecchie di nostro padre”. Chissà se davvero gli effetti speciali, i forti rumori di scena hanno in qualche modo influito sullo sviluppo di questa patologia. Noi, possiamo solo sperare che Bruce riesca a sostenere questa situazione grazie all’affetto delle persone che ha intorno.
