Nonostante la crisi e la chiusura di molte attività, l’economia italiana resiste e presto 370mila persone troveranno lavoro.
La disoccupazione, specialmente quella giovanile, è una piaga che da anni affligge il nostro Paese. Finalmente una buona notizia: molto presto 370 mila persone troveranno un impiego.
Il tema del lavoro è una questione parecchio spinosa per l’Italia che, ormai da anni, soffre di un deficit occupazionale. Il paradosso è che, da un lato, abbiamo migliaia di disoccupati- tra cui molti giovani- dall’altro lato imprenditori di vario genere che lamentano di non trovare personale. Le lamentele, negli ultimi tempi, sono arrivate soprattutto dai ristoratori.
Fino allo scorso anno il principale colpevole di questa situazione era ritenuto il Reddito di cittadinanza. Diversi imprenditori, tra cui Flavio Briatore, si erano esposti in prima persona chiedendo di sospendere il sussidio ai giovani in grado di lavorare. E così è stato: il Reddito di cittadinanza oggi non esiste più.
La disoccupazione, al contrario, continua ad esistere e ad essere una ferita per l’economia italiana. Ferita in parte dovuta al gap tra scuola e lavoro. Ma dal Governo di Giorgia Meloni arriva una notizia che lascia ben sperare: presto ben 370 mila persone troveranno un nuovo impiego.
Tanti, troppi giovani sono a casa senza un lavoro oppure fuggono all’estero in cerca di fortuna. Questa situazione, però, potrebbe essere finalmente giunta al capolinea: in arrivo almeno 370 mila posti di lavoro.
A parlare di numeri è stato l’Onorevole Walter Rizzetto, Presidente Commissione Lavoro alla Camera. Rizzetto ha puntualizzato che, per ora, il Governo di Giorgia Meloni ha già creato 500 mila nuovi posti di lavoro ed entro i prossimi 5 anni ne verranno creati altri 370 mila grazie all’utilizzo dei fondi destinati al PNRR, il Piano Nazionale Ricerca e Resilienza.
Naturalmente verranno formati altrettanti ragazzi e ragazze per andare ad occupare quei posti di lavoro. Infatti, una delle principali cause della disoccupazione giovanile in Italia, è che scuola e mondo del lavoro, troppo spesso, non dialogano tra loro. In pratica il mondo del lavoro chiede determinate competenze ma la scuola ne fornisce altre.
Da qui la decisione di moltissimi giovani di trasferirsi all’estero: il cosiddetto fenomeno dei “cervelli in fuga”. Su questo aspetto l’Onorevole Rizzetto ha precisato che il Governo Meloni ha introdotto dei contributi destinati proprio agli italiani che decideranno di rientrare in patria per creare aziende e, dunque, nuovi posti di lavoro.
Infine Rizzetto si è soffermato sull’importanza di armonizzare la pressione fiscale in Europa perché oggi, moltissimi imprenditori italiani, spostano le loro aziende in altri paesi europei dove si pagano meno tasse. E questo, naturalmente, non solo sottrae preziose risorse economiche alle casse dello Stato ma, soprattutto, toglie lavoro a molti cittadini italiani.
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