La TARI non sempre bisogna pagarla per intero, ci sono delle riduzioni poco conosciute: ecco come chiederle

La legge prevede delle ipotesi di esenzione o sconto sul pagamento della TARI. Scopriamo in cosa consistono e a chi spettano

La TARI, ossi la tassa sui rifiuti, è un’imposta municipale dovuta per consentire la corretta gestione dei rifiuti urbani.

Pagamento della TARI
I contribuenti devono pagare la TARI, la tassa sui rifiuti – InformazioneOggi.it

In alcuni casi, i Comuni possono stabilire agevolazioni ed esenzioni. Alcuni benefici sono nazionali e valgono su tutto il territorio, mentre altri sono comunali e variano da luogo a luogo.

Di recente, l’ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia e Reti e Ambiente, ha pubblicato una delibera che fissa i nuovi criteri che i Comuni devono adottare in materia di raccolta e smaltimento dei rifiuti.

Per stabilire in quali casi è previsto l’esonero dal pagamento dell’imposta, bisogna considerare un aspetto fondamentale, ossia il criterio per il quale si pretende il versamento.

La TARI, infatti, è un’imposta dovuta da tutti coloro che possiedono o detengono immobili o aree suscettibili di produrre rifiuti urbani.

Di conseguenza, per godere dell’esonero, non è sufficiente non vivere nell’immobile ma bisogna provare che l’edificio non può produrre rifiuti perché inutilizzabile. Non devono, quindi, esserci utenze domestiche attive né mobilio.

Esonero dal versamento della TARI: a chi spetta?

Le agevolazioni in tema di pagamento della TARI si suddividono in obbligatorie, come quelle nell’ipotesi di disservizi, e facoltative.

esonero e sconto pagamento TARI
Si possono chiedere sconti ed esenzioni sul pagamento dell’IMU – InformazioneOggi.it

Oltre all’esonero relativo alle case disabitate, che abbiamo giù illustrato, è utile segnalare un’agevolazione che riguarda la TARI sulla seconda casa che viene usata solo per brevi periodi dell’anno.

In quest’ipotesi, l’imposta si paga in entità ridotta.

Una riduzione del pagamento è stabilita anche per gli affittuari. La legge, tuttavia, chiarisce quali sono i casi in cui l’obbligo grava sul proprietario e quali quelli in cui spetta pagare all’inquilino.

Per stabilire chi deve pagare la TARI si deve guadare al tempo per il quale l’immobile è stato abitato.

L’onere, infatti, grava sull’inquilino se il contratto di locazione ha una durata maggiore di sei mesi. Nel caso di detenzione per un periodo inferiore, invece, l’imposta deve essere versata dal proprietario.

Sconto sulla TARI: come ottenerlo?

La normativa stabilisce non solo ipotesi di esenzione dal pagamento della TARI, ma anche di riduzione dell’importo dovuto.

Tra gli sconti più applicati c’è quello all’80%, per interruzione del servizio per ragioni sindacali oppure per imprevedibili impedimenti organizzativi.

La riduzione della TARI, inoltre, può esserci nelle aree in cui non viene effettuata la raccolta. In tal caso, l’importo da pagare non può essere superiore al 40% della somma stabilita dal Comune.

L’ARERA ha, inoltre, introdotto per il 2023 un beneficio per due categorie di utenti e, cioè, i titolari del Bonus sociale e coloro che, sulla base dei parametri utilizzati dai Comuni, vivono una condizione di disagio economico. In questi casi, è prevista la rateizzazione dei pagamenti.

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