Non solo la legge Fornero non verrà abolita ma la possibilità di andare in pensione diventerà sempre più un miraggio.
Nel 2024 la legge Fornero ci terrà ancora compagnia. Non solo: l’età pensionabile si alzerà ulteriormente. Vediamo insieme tutti i cambiamenti previsti dalla manovra finanziaria.
La legge Fornero raddoppia e andare in pensione diventerà sempre più difficile a partire dal prossimo anno. Senza contare che gli assegni previdenziali, in proporzione, saranno sempre più bassi e non adeguati alla crescente inflazione. Le risorse a disposizione del Governo di Giorgia Meloni sono troppo poche: appena 25 miliardi di euro di cui una parte ottenuta proprio tagliando sull’ indicizzazione delle pensioni.
Agevolare le uscite anticipate dal lavoro rischia di mandare in tilt tutto il sistema per due ragioni: la durata media della vita continua ad aumentare e le nascite continuano a calare. Non ci sono proprio i presupposti per favorire misure di pensione anticipata e, infatti, il Governo ha pensato di modificare i requisiti di tutte le misure di prepensionamento in modo da allontanare sempre di più il momento in cui si può lasciare definitivamente il lavoro.
Legge Fornero: cosa accadrà nel 2024
La manovra finanziaria 2024 del Governo Meloni sta già sollevando parecchie polemiche in quanto non solo la legge Fornero non è stata cancellata ma andare in pensione diventerà sempre più difficile. Vediamo cosa cambierà nel 2024.
L’Esecutivo ha deciso di non riconfermare Quota 103, misura con cui era possibile andare in pensione a solo 62 anni con almeno 41 anni di contributi. Al suo posto subentrerà Quota 104: il requisito contributivo minimo resterà di 41 anni ma l’età pensionabile viene spostata di un anno più avanti passando da 62 anni a 63. Brutte notizie, quindi, per chi è nato nel 1962 e sperava di poter lasciare il lavoro il prossimo anno.
Accedere alla pensione con Ape sociale o con Opzione donna diventerà più difficile. Queste due misure confluiranno in un Fondo unico di flessibilità che prevede il pensionamento a 63 anni con 36 anni di contributi per gli uomini e 35 per le donne. Pertanto chi sperava di accedere alla pensione anticipata con Ape sociale con soli 30 anni di contributi resterà deluso esattamente come resteranno deluse le lavoratrici che pensavano di andare in pensione a 60 anni con Opzione donna.
Niente più “scivoli” in uscita pagati dal datore di lavoro. La cosiddetta “isopensione” che permetteva ai dipendenti di aziende con almeno 50 lavoratori di uscire dal lavoro fino a 7 anni prima, pare non verrà riconfermata dal Governo anche se, in questo caso, a farsi carico di questi 7 anni di uscita anticipata sarebbe l’azienda stessa e non lo Stato.
Unica nota positiva: la legge Fornero verrà modificata. Ad oggi, infatti, per poter andare in pensione a 67 anni è necessario non solo avere almeno 20 anni di contributi ma bisogna anche aver maturato un assegno previdenziale pari almeno a 1,5 volte l’importo dell’Assegno sociale. Dal 2024 quest’ultimo requisito verrà eliminato ma solo per i lavoratori che hanno iniziato a versare i contributi dopo il 1995.