Una nuova truffa difficile da identificare sta facendo cadere tutti in trappola. Fai molta attenzione: in questo caso la banca non rimborsa.
Nell’era tecnologica in cui viviamo spesso sottovalutiamo le minacce che si pongono dinanzi a noi ogni giorno. La rete, seppur ormai è qualcosa che navighiamo ogni giorno, c’è da dire che può nascondere delle insidie a dir poco pericolose. Ormai non è raro sentir parlare di “fuga di dati sensibili” oppure “attacchi hacker“. Questo perché nel corso degli anni si è venuta a creare la figura del cyber-criminale, pronto a colpire qualsiasi utente ed a rubare ogni tipo di dato da rivendere sul mercato nero.
Durante l’ultimo anno, gli esperti di informatica non hanno fatto altro che parlare di phishing. Questo tipo di attacco informatico arriva via mail, con i criminali pronti a raggirare gli utenti spacciandosi per noti brand o per istituti autorevoli. Seppur da tempo si sta cercando di sensibilizzare su questa situazione, è ancora tanta l’utenza ignara che casca nel raggiro. Adesso però sembrerebbe essere spuntata fuori una nuova truffa difficile da identificare. Sono sempre più gli utenti che ci cascano e stavolta la banca non rimborsa.
La nuova truffa difficile da identificare, come riconoscerla: attenti perché il rimborso non è previsto
Un nuovo ed astuto tentativo di truffa è emerso in rete, con i cyber-criminali che adesso starebbero puntando sulla pressione psicologica. Stavolta i truffatori si sono davvero superati, visto che riescono a falsificare il numero di telefono per farvi credere che vi stia chiamando la vostra banca o in certi casi la Polizia Postale. Tutto sembrerebbe iniziare con una chiamata della presunta banca, che in realtà cela i truffatori. La conversazione solitamente inizia con richieste di conferma riguardo ad operazioni del conto.
A questo punto, con astuzia, i cyber-criminali ti chiederanno di fornire nome e cognome che ovviamente non hanno e di accedere all’home banking per verificare gli ultimi movimenti, incluso il saldo del conto. Dopo tutto ciò gli hacker vi informeranno di operazioni sospette in uscita, leggermente inferiori al vostro saldo totale gettando nel panico chi ha ricevuto la chiamata. Poi arriva però il colpo definitivo della truffa, con i criminali che chiederanno di informare la Polizia Postale di tutto ciò. A questo punto quindi la palla passerà ad un presunto agente a conoscenza del vostro nome e cognome.
Ovviamente la conversazione con la Polizia Postale sarà totalmente falsa, con i criminali che addirittura faranno senire rumori di centralini. A questo punto i truffatori vi chiederanno di prelevare tutto il denaro e di bonificare tutto l’importo ad un IBAN. Dietro il codice in questione però si celerà proprio il conto dei criminali. In questi casi bisognerà fare molta attenzione, visto che nemmeno la Banca vi rimborserà . Per non cadere nel raggiro bisogna ricordare che nessun istituto chiede di fare operazioni del genere.
Infatti se vi troverete i situazioni di emergenza, la banca provvede a bloccare tutte le operazioni e vi convocherà in sede per sbloccare il conto. In rete bisogna sempre diffidare da chi vi fa richieste simili ed in qualsiasi caso contattare il vostro istituto bancario per accertarvi di ciò che sta realmente succedendo.