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La mega tassa “ecologica” da 60.000 euro a famiglia: come dovrai pagare e le speranze di evitarla

Una mazzata “green” da 60.000 euro per le famiglie italiane? Ecco dove sta andando la direttiva UE sull’efficientamento energetico degli edifici.

Da Bruxelles arriva un’apertura al settore dell’edilizia e al governo italiano. Da mesi cercavano di scongiurare ristrutturazioni massicce e spingevano per l’introduzione di obiettivi e tappe più realistici.

Tassa ecologica per le famiglie
Direttiva sulle case “green”: per le famiglie italiane potrebbe essere un salasso – lamiapartitaiva.it

Le trattative con la Ue, durate quasi dieci ore, hanno sortito a quanto pare i frutti sperati, con ampi margini concessi ai Ventisette per applicare la direttiva sulle case green. L’accordo finale sull’efficientamento energetico degli edifici, una delle proposte più forti del Green Deal Ue, dovrebbe arrivare entro il mese di dicembre.

Esulta la leghista Isabella Tovaglieri, relatrice ombra sul testo al Parlamento europeo che parla di un passo «sulla giusta strada» che rappresenta la vittoria del «buonsenso» sull’«ambientalismo ideologico».

Tra i più scettici sulla direttiva sull’efficientamento energetico nell’edilizia c’era il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin. Il membro del governo giudicava irraggiungibile in Italia, allo stato attuale, l’obiettivo europeo di rendere gli edifici esistenti a emissioni zero entro il 2050. Tra i punti in discussione c’è anche il costo per le tasche dei contribuenti. Stando ad alcune stime Ance i costi potrebbero arrivare a 60 mila euro per le abitazioni di grandi dimensioni (100 metri quadrati).

Direttive sulle case green: si va verso norme più flessibili

Da qui la maratona negoziale terminata a notte fonda tra il 13 e il 14 ottobre. Stando a quanto è trapelato, il negoziato è andato nella direzione auspicata dagli stati, quella della “flessibilità”. Dovrebbe essere stato raggiunto un accordo di massima relativo a questi temi: modalità per ridurre i consumi degli edifici esistenti, interventi da compiere sugli edifici meno efficienti dal punto di vista energetico e definizione delle classi energetiche.

Direttiva Use sulle case green
Sul Green Deal Bruxelles sembra essere addivenuta a più miti consigli – lamiapartitaiva.it

Sul piano degli standard minimi di prestazione energetica per l’edilizia residenziale la Ue proponeva la medesima ricetta per gli edifici energetici, ridefinendo le classi di consumo (da G a A) secondo tappe obbligate per aumentare gli standard minimi nel corso degli anni. Bruxelles chiedeva anche di determinare la classe di consumo sulla singola unità immobiliare. Invece gli stati puntavano sull’intero parco immobiliare e su traiettorie nazionali per la riduzione dei consumi energetici. Infine è stata rimossa l’armonizzazione delle certificazioni energetiche a livello Ue, dando spazio alla flessibilità richiesta dagli stati.

Le notizie arrivate da Bruxelles sono state accolte con soddisfazione da Confedilizia e dal governo. Adesso rimangono da definire questioni come il funzionamento dei ‘mutui green’ e degli obblighi sui pannelli solari sugli edifici. Nell’intesa finale con Bruxelles potrebbero rientrare anche deroghe sul piano per promuovere l’uso delle pompe di calore e sullo stop alle vendite delle caldaie a gas.

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