Pochissimi utenti conoscono questo trucco tecnico per far fare all’obiettivo della fotocamera un inatteso salto di qualità. Quali funzioni si attivano
Se la foto impressa sulla carta d’identità è esposta al controllo di forze dell’ordine o di impiegati degli uffici pubblici, per la maggior parte della popolazione, la foto del profilo Facebook è alla portata degli occhi di chiunque. Certo, il problema risiede in alcune cellule che compongono il “chiunque”; nello stesso tempo, l’era social ha completamente messo a soqquadro il rapporto tra le singole persone e il loro riflesso pubblico.
In altre parole, il contesto della privacy costituisce un ambito tutto da ridefinire. E non si tratta soltanto di chiedere che le leggi vengano opportunamente adeguate all’attuale, frenetico flusso di informazioni che vaga da un capo all’altro del pianeta, tra un server e un altro; quanto piuttosto occorre riflettere se è il caso di darsi un limite personale ai dati sensibili che vengono concessi a soggetti terzi. Dopo l’oro nero, ossia il petrolio, oggi si parla dell’oro bianco, cioè i dati personali degli utenti.
Qualità della foto troppo bassa? Ecco come migliorarla
I dati che riguardano personalmente vengono spesso venduti e rivenduti, trasferiti da una società a un’altra, la quale riverserà – senza autorizzazione – uno tsunami di proposte e servizi commerciali. Questo meccanismo reiterato all’infinito ha messo in moto un motore inarrestabile che ha esponenzialmente velocizzato lo scorrere del tempo, togliendo spazi ed energie all’introspezione privata del soggetto, troppo impegnato a dare ragione agli impegni di esposizione “pubblica”.
Detto questo, c’è anche un’altra rivoluzione da registrare: la fotocamera dell’onnipresente smartphone ha decimato l’utilizzo di mezzo oramai antiquato (tra i “fotografi” profani), cioè la macchina fotografica. Dal “corpo” si è passati a potenti software alla portata funzionale di tutti. Col “selfie” il cerchio del narcisismo tecnico si chiude con un bel gesto fai da te. È noto però, come a differenza del resto della tecnologia che equipaggia il telefono cellulare, l’obiettivo dell’autoscatto sconta un’evoluzione più lenta, quasi inspiegabile; non ultima, con la stesso sensore posteriore, sempre in estrema crescita di megapixel.
Con questa funzione segreta, le foto aumentano di qualità
Nello scatto frontale sembra che poco o nulla produca una foto davvero degna della tecnologia che c’è oggi in giro. Pertanto, basta un ritratto singolo o con gli amici per vedere evidenti deformità sui volti, problemi con l’illuminazione stessa della foto. Insomma, quanto basta per rovinare un momento indimenticabile con le persone che più si amano.
Calma, da ogni cellulare le funzioni sono più o meno le medesime. Esiste infatti una funzionalità che può venire in soccorso per migliorare uno scatto. Non si tratta di una funzione facilmente rintracciabile, quanto di un percorso da seguire, tap dopo tap. L’impostazione segreta per ottenere il meritato miglioramento è rintracciabile accedendo alla fotocamera e premere sull’icona delle impostazioni: cercare “impostazioni intelligenti avanzate” e selezionare “massimo” dall’ottimizzazione della qualità e attivare “ottimizzazione scena”. La qualità sarà sensibilmente elevata. Questa funzione richiedere però una velocità di scatto ben più lenta, quindi è bene pensarci se utilizzarla o no.
