Se la bolletta aumenta non è detto che sia per forza dovuto al costo maggiore della materia prima e i consumatori sono a rischio.
Purtroppo oltre ai rialzi di luce e gas dovuti alle guerre e anche alle scelte politiche dei Governi, in bolletta spesso si trovano anche pratiche illegali e disoneste, perpetrate dalle aziende di fornitura. Non dobbiamo dunque abituarci agli aumenti, come se fossero una cosa “normale”, perché non sempre è così.
Di recente, poi, con la fine del mercato tutelato, la confusione è aumentata e con essa anche dei veri e propri tentativi di truffa. Non mancano telefonate minatorie, fatte per impaurire il consumatore facendogli credere che luce o gas verranno staccati. In realtà qui siamo di fronte a un vero e proprio crimine, che nulla a che vedere con la fine del mercato a maggior tutela.
Ma i costi, anche nel mercato libero, non sempre sono onesti e trasparenti. Ecco come fare per riconoscere una voce “truffaldina” e anche i comportamenti scorretti delle aziende fornitrici.
Se aumenta la bolletta occhio a questi dettagli, puoi salvarti e pagare ciò che è giusto
Recentemente l’Antitrust ha multato pesantemente le principali aziende di fornitura di luce e gas: parliamo di Enel Energia, Eni Plenitude e Edison Energia, e dunque realtà che potremmo pensare assolutamente oneste.
Le sanzioni sono scattate – nell’ordine di svariati milioni di euro – perché le aziende sopracitate hanno violato le disposizioni contenute nel Decreto Aiuti bis che vietava la modifica unilaterale delle condizioni contrattuali fino all’aprile del 2023.
Gli aumenti sono arrivati ai clienti delle aziende senza che questi potessero rendersi bene conto di ciò che era successo. I cambiamenti ai contratti non sono stati notificati nei tempi dovuti (2 mesi per variazioni automatiche e 3 mesi per variazioni di rinnovo non definite nel contratto iniziale) e in alcuni casi non sono proprio state inviate.
Chiunque tema di aver subito aumenti indiscriminati è tenuto a controllare le bollette, anche perché spesso le offerte commerciali non sono trasparenti. L’utente crede, ad esempio, di pagare una stessa cifra per 1 o 2 anni, ma poi vengono aggiunte voci che aumentano il totale. Queste voci in alcuni casi non dovrebbero nemmeno esistere e spesso sono mascherate da diciture sul “green” o sull’energia “sostenibile proveniente da fonti rinnovabili”.
Infine non dimentichiamoci dei contratti stipulati a distanza. Chi sospetta che sia stato acceso un contratto senza il consenso deve sapere che per essere considerato valido ci vuole sempre la firma originale su carta, che va poi rimandata all’azienda.