Fine settimana di attesa per la trattativa tra Ita e Lufthansa, come andrà a finire?
Si preannuncia un fine settimana intenso e cruciale per la trattativa tra Ita Airways e il colosso tedesco Lufthansa. Ultimamente la situazione si è complicata, con sindacati che avvertono di una “forte preoccupazione” e chiedono al Ministero dell’Economia e delle Finanze , unico azionista della newco, di convocare un incontro urgente. Questo incontro è fondamentale per comprendere la reale evoluzione della situazione e per evitare che l’intera trattativa finisca in un vicolo cieco.
Il dossier attualmente è nelle mani di Marcello Sala, direttore generale del Dipartimento dell’Economia del Mef, che ha la delega per le partecipate. La questione chiave resta quella legata al prezzo per l’acquisizione di una fetta di Ita da parte di Lufthansa. Al momento ci sarebbero varie opzioni sul tavolo, compresa l’ipotesi di un arbitrato per determinare il prezzo finale di acquisto. Inoltre, sembra probabile che ci siano documenti da inviare a Bruxelles nei prossimi giorni, anche se trovare una soluzione entro lunedì appare difficile. È cruciale, però, che i contratti commerciali stipulati tra Ita e Lufthansa e le compagnie concorrenti vengano controfirmati dal Mef. Tale passo è necessario per garantire la concorrenza, nonostante ci siano state delle richieste di sconto da parte dei tedeschi.
La scadenza imminente per la trattativa è fissata per l’11 novembre, ma è emerso che Bruxelles potrebbe essere disposta ad aumentare i tempi per giungere alla conclusione dell’accordo, che è atteso da molti come una svolta sancita della partnership italo-tedesca.
Negli ultimi giorni, Lufthansa ha presentato una richiesta di sconto di alcuni milioni di euro sulla seconda tranche da versare, pari a 325 milioni, per acquisire un ulteriore 49% di Ita. Questa decisione deriva da determinati investimenti fatti dal colosso tedesco successivi all’accordo del 2023 e da una presunta svalutazione della compagnia italiana. Tuttavia, il Mef ha bocciato la richiesta, ribadendo che “gli impegni devono essere onorati come stabilito nei contratti.”
La tensione sta aumentando, in quanto i sindacati temono che l’intera operazione possa entrare in una fase di stallo, mettendo così a rischio i posti di lavoro dei dipendenti di Ita Airways. In particolare, i rappresentanti sindacali, tra cui Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ta e Anpac, hanno chiesto un incontro “chiarificatore” con il Mef. Essi enfatizzano anche l’urgenza di una maggiore comunicazione e coinvolgimento da parte delle istituzioni.
I sindacati sono particolarmente preoccupati per le conseguenze che uno stallo prolungato possa avere sui lavoratori di Ita Airways. Con la mancata firma da parte del Mef sul documento di impegno, c’è il rischio che l’intera operazione possa fallire, generando una situazione estremamente problematica per i dipendenti. La Uiltrasporti ha avvertito che se la trattativa naufragasse, sarebbero le lavoratrici e i lavoratori a risentirne maggiormente. La Filt Cgil ha anche sottolineato che, fino a ora, non sono stati coinvolti in nessun modo nelle discussioni con il Mef, chiedendo a gran voce di far parte della conversazione per avere informazioni più chiare.
Inoltre, i sindacati hanno presentato una specifica richiesta di collaborare con Alitalia Sai, attualmente in amministrazione straordinaria, poiché è stata avviata la procedura di licenziamento per 2.059 dipendenti. A tal proposito, i lavoratori avranno accesso all’assegno di cassa integrazione fino al 31 dicembre 2024 e, dopo il licenziamento, sulla Naspi. Inoltre, si potrebbe attivare il Fondo di solidarietà per il trasporto aereo per garantire ulteriore supporto.
La situazione resta dunque in evoluzione, con speranze e timori che si intrecciano sul futuro delle compagnie aeree italiane.
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