La nuova Riforma Fiscale ha comportato anche un cambio delle aliquote per quanto concerne il pagamento dell’Irpef 2024. Vediamo quali sono le principali novità e come comportarsi per non sbagliare
Nel 2024 ci sarà un cambio delle aliquote per quanto riguarda l’Irpef, come conseguenza diretta di quanto stabilito dalla nuova Riforma Fiscale.
Cerchiamo di fare chiarezza e vediamo insieme cosa cambia nel concreto.
Attraverso un comunicato stampa divulgato nella giornata di martedì 6 febbraio 2024, l’Agenzia delle Entrate ha reso note quelle che sono le nuove istruzioni operative per l’Irpef 2024, in conformità con le disposizioni della nuova Riforma Fiscale.
Nel concreto, una delle prime novità è la riduzione delle aliquote da quattro a tre, come spiegato e reso operativo nella Circolare n. 2/2024.
Queste le tre nuove aliquote previste, con le novità riguardanti l’Irpef 2024 che non finiscono però qui.
Oltre alla riduzione degli scaglioni di reddito e delle relative aliquote, si registra anche un aumento di 75 euro per quanto riguarda la detrazione per i redditi da lavoro dipendente e assimilati, innalzando così la soglia da 1.880 a 1.955 euro, a condizione però che il reddito complessivo non superi i 15.000 euro.
Ciò comporta pure un aumento della no-tax area per i lavoratori dipendenti, che sale così a 8.500 euro per il 2024.
I Comuni, le Regioni e le Province autonome avranno ora tempo fino al 15 aprile 2024 per adeguare la disciplina alle nuove disposizioni sugli scaglioni e le relative aliquote dell’Irpef, per quanto riguarda le addizionali regionale e comunale.
Ma non è finita qui.
La Circolare n. 2/2024 ha specificato anche che, per i contribuenti con un reddito complessivo superiore a 50.000 euro, la detrazione dall’imposta lorda per gli oneri detraibili al 19% è ridotta di 260 euro.
Da notare che questa riduzione si applica anche alle erogazioni liberali a favore dei partiti politici e ai premi di assicurazione per rischi calamitosi, mentre le spese sanitarie restano escluse.
La decurtazione dei 260 euro verrà invece applicata alla detrazione dell’imposta lorda per i contribuenti con un reddito complessivo superiore a 120.000 euro (con l’imposta lorda che è già stata ridotta per effetto della progressiva diminuzione delle detrazioni del 19% introdotta dalla manovra per il 2020).
Il decreto legislativo 216/2023 ha, poi, abrogato l’agevolazione alla capitalizzazione delle imprese (ACE) a partire dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023.
Tuttavia, le deduzioni pregresse non utilizzate potranno ancora essere utilizzate nelle dichiarazioni dei redditi successive.
Come anticipato nel paragrafo precedente, il calcolo dell’Irpef nel 2024 sarà condizionato dalla presenza delle nuove aliquote (si fa riferimento alle tre elencate sopra).
A cambiare sarà però anche la detrazione prevista dall’articolo 13, comma 1, lettera a) del TUIR, la quale è salita a 1.955 euro.
Per quanto riguarda il trattamento integrativo, previsto dall’articolo 1 del decreto-legge 3/2020 (poi modificato dalla legge numero 21 del 2 aprile 2020), la somma è riconosciuta ai contribuenti con un reddito complessivo che non supera i 15.000 euro, qualora però l’imposta lorda determinata sui redditi sia maggiore dell’importo della detrazione spettante, ridotta di 75 euro in rapporto al periodo di lavoro nell’anno.
Discorso diverso per la determinazione degli acconti dovuti per l’imposta sul reddito delle persone fisiche e le relative addizionali per il 2024 e il 2025, anni in cui si assumerà come imposta quella del periodo precedente, ovvero quella che si sarebbe determinata senza applicare le disposizioni dei commi 1 e 2.
Per i contribuenti con un reddito complessivo superiore a 50.000 euro, l’importo della detrazione dall’imposta lorda spettante per il 2024, in relazione agli oneri che stiamo per citare più approfonditamente, subisce una riduzione di 260 euro.
Per quanto riguarda l’Irpef, il reddito complessivo è calcolato al netto del reddito dell’unità immobiliare utilizzata come abitazione principale e delle relative pertinenze, conformemente all’articolo 10, comma 3-bis, del testo unico delle imposte sui redditi.
Inoltre, vi sono anche delle novità riguardanti le addizionali Irpef.
In particolare, con lo scopo di garantire un rapporto di coerenza tra gli scaglioni delle addizionali regionali e comunali con i nuovi stabiliti per il periodo d’imposta 2024, è stato previsto un differimento al 15 aprile 2024 di ben due termini:
È altresì giusto notare che, in attesa del riordino della fiscalità degli enti territoriali, entro lo stesso termine le regioni e le province autonome potranno determinare (unicamente per l’anno 2024!) delle aliquote differenziate dell’addizionale regionale all’imposta sul reddito delle persone fisiche vigenti per l’anno 2023.
Questo il quadro delle novità principali per quanto riguarda i cambiamenti introdotti dalla Riforma Fiscale in tema Irpef 2024.
Non scoraggiatevi se, a prima vista, questi dati potrebbero creare un po’ di confusione nella vostra testa.
L’importante è osservarli con calma e attenzione e, per qualsiasi dubbio o chiarimento, consultare il sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate.
Lì sarà possibile trovare tutte le specifiche previste dalla nuova Riforma Fiscale, restando aggiornati con tutte le novità che, d’ora in avanti, verranno periodicamente presentate.
Con pazienza e un po’ di studio, sarà quindi possibile non commettere errori.
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