Le misure di prepensionamento attive nel 2024 sono tante. C’è una misura poco conosciuta ma molto vantaggiosa. Vediamo qual è.
Anche nel 2024 chi vuole accedere alla pensione con qualche anno di anticipo, ha diverse misure a disposizione. Una, in particolare, consente di smettere di lavorare a soli 62 anni con pochi contributi.
Nonostante la legge Fornero non sia ancora stata abolita, il Governo di Giorgia Meloni ha riconfermato moltissime misure di prepensionamento per consentire ai lavoratori di accedere alla pensione con qualche anno di anticipo. Pur con mille titubanze, alla fine hanno trovato riconferma Quota 103, Ape sociale e Opzione donna.
Riconfermata anche Quota 41 anche se, anche per quest’anno, si rivolge unicamente ai lavoratori precoci appartenenti a determinate categorie. C’è un’altra misura molto meno conosciuta di quelle sopra menzionate ma decisamente più vantaggiosa. Si tratta di una strada percorribile solo in determinati casi. Con questa misura l’accesso alla pensione è possibile ad appena 62 anni e con pochi contributi.
Pensione a 62 anni con pochi contributi: ecco come fare
Vuoi andare in pensione in anticipo ma non hai i 41 anni di contributi richiesti da Quota 103? Nessun problema: c’è una misura molto più vantaggiosa di Quota 103 che ti permette di uscire dal lavoro a 62 anni. Vediamo di cosa si tratta.
Mentre Ape sociale, Opzione donna e Quota 41 si rivolgono solo a categorie lavorative specifiche, Quota 103 si rivolge a tutti. Il problema è che per fruire di questa misura non basta avere 62 anni: è necessario anche avere almeno 41 anni di contributi. Non pochi. Con Quota 97,6, invece, ti bastano meno di 36 anni di contributi per accedere alla pensione con 5 anni di anticipo rispetto a quanto previsto dalla legge Fornero.
Quota 97,6 è fruibile solo da chi svolge lavori usuranti. Rientrano in questa categoria anche i lavori che prevedono turni durante la notte. I lavoratori dipendenti che svolgono lavori usuranti o che lavorano almeno 78 notti durante l’anno, possono accedere alla pensione al raggiungimento dei seguenti requisiti:
- 61 anni e 7 mesi di età con 35 anni e 11 mesi di contributi;
- 62 anni e 6 mesi di età con 35 anni di contributi.
I lavoratori autonomi, invece, possono di beneficiare di Quota 98,6 al raggiungimento di questi requisiti:
- 62 anni e 7 mesi di età con 35 anni e 11 mesi di contributi;
- 63 anni e 6 mesi di età con 35 anni di contributi.
Se, però, un lavoratore non raggiunge i 78 turni di notte durante l’anno, allora non potrà fruire delle due misure sopra spiegate. I lavoratori dipendenti che lavorano per almeno 64 notti all’anno o i lavoratori autonomi che lavorano almeno 72 notti all’anno, possono beneficiare di Quota 99,6:
- 63 anni e 7 mesi di età con 35 anni e 11 mesi di contributi;
- 64 anni e 6 mesi di età con 35 anni di contributi.
Infine è stata riconfermata anche Quota 100,6 per i lavoratori autonomi che svolgono almeno 64 turni di notte durante l’anno. Questa opzione prevede i seguenti requisiti:
- 64 anni e 7 mesi di età con 35 anni e 11 mesi di contributi;
- 65 anni e 6 mesi di età con 35 anni di contributi.
In tutti questi casi, condizione indispensabile per l’accesso alla pensione, è il riconoscimento del lavoro svolto come “usurante”. Per ottenere tale riconoscimento bisogna fare richiesta all’Inps.