Salgono a 508 milioni di euro i fondi dell’Inail destinati alle imprese per gli interventi di prevenzione. Nei primi nove mesi dell’anno 761 morti sul lavoro
Raddoppiano i fondi dell’Inail per la riduzione degli infortuni sul lavoro. Sale a 508 milioni di euro il nuovo bando Isi con cui l’istitutivo finanzia gli interventi per il miglioramento della sicurezza e della salute. Si tratta dell’importo “più alto stanziato nelle 14 edizioni dell’iniziativa, attraverso la quale l’Istituto a partire dal 2010 ha destinato complessivamente oltre 3,5 miliardi a fondo perduto per contribuire alla realizzazione dei progetti delle imprese”, ha spiegato il commissario straordinario Fabrizio D’Ascenzo durante la conferenza stampa di presentazione degli investimenti previsti nel 2024 per la prevenzione degli infortuni.
I fondi sono destinati alle imprese, anche individuali, del commercio, dell’industria, dell’artigianato e dell’agricoltura oltreché agli enti del Terzo settore, limitatamente agli interventi relativi alla “riduzione del rischio da movimentazione manuale di persone”, ovvero l’acquisto di dispositivi medici (come cinture ergonomiche, carrozzine e ausili specifici) e la sostituzione di letti di degenza.
Il bando Isi 2023 presenta “diverse novità che puntano a migliorare l’efficacia degli interventi realizzati, incrementando l’incidenza dei progetti ad alto contenuto tecnologico, e a semplificare la procedura di accesso al contributo”, ha spiegato D’Ascenzo. Le tipologie di finanziamento “sono state rimodulate tenendo conto delle esigenze emerse dai bandi precedenti e dell’evoluzione del sistema produttivo, destinando più risorse alla sostituzione dei macchinari obsoleti con dispositivi che rispettano gli standard di sicurezza europei”.
Sono cinque le tipologie di finanziamento del nuovo bando. Alla prima, generalista, vengono destinati più di 98 milioni di euro. Di questi, 93,4 milioni per la prevenzione del rischio chimico e di quelli legati al rumore, alle vibrazioni e alla movimentazione manuale di persone e carichi. Altri 5 milioni vengono stanziati per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale.
Alla prevenzione dei rischi infortunistici invece vengono destinati 140 milioni di euro: sono inclusi quelli derivanti dalle cadute dall’alto, dalle lavorazioni in spazi confinati o sospetti di inquinamento e dall’utilizzo di macchine obsolete.
La terza tipologia di finanziamento riguarda i progetti di bonifica da materiali contenenti amianto, con un incremento dei fondi a disposizione rispetto al bando precedente, da 86,5 a 100 milioni di euro.
Altri 80 milioni vengono stanziati per le micro e piccole imprese che operano in diversi settori dell’industria manifatturiera, dalla produzione di olio di oliva e di derivati del latte alla fabbricazione di attrezzature e articoli di vestiario protettivi di sicurezza.
Salgono a 90 milioni i fondi destinati all’agricoltura primaria, inclusi in 20 milioni per gli agricoltori under 40.
Una novità del nuovo bando Isi 2023 è rappresentata dall’incremento dell’importo massimo erogabile, che è stato portato a 130mila euro per tutte le tipologie di intervento. Il contributo Inail può coprire fino al 65% delle spese sostenute per ciascun progetto, percentuale che sale all’80% per i giovani agricoltori.
I fondi del bando, ripartiti per regioni, saranno assegnati fino a esaurimento secondo l’ordine cronologico di arrivo delle domande nelle date di apertura e chiusura della procedura informatica, che saranno pubblicate entro il 21 febbraio 2024 nella sezione del sito Inail dedicata al bando Isi 2023.
Il bilancio di previsione 2024 dell’Inail inoltre “porta a 200 milioni le risorse per la riduzione del premio assicurativo delle imprese che realizzano interventi migliorativi per la prevenzione”, ha spiegato il direttore generale dell’Istituto Andrea Tardiola. Il prossimo anno lo stanziamento per il bonus riservato alle aziende che registrano un calo di infortuni e malattie “potrebbe essere quasi raddoppiato, portandolo a 800 milioni”.
Intanto si continua a morire sul lavoro. Nei primi nove mesi del 2023, 761 persone hanno perso la vita, in media 85 al mese. Un dato preoccupante seppur in calo del 3,7% rispetto allo stesso periodo del 2022. Le denunce di infortunio presentate all’Inail sono state quasi 431mila, in diminuzione del 19,6%. In aumento le patologie di origine professionale a quota 53.555 (+21,9%).
Lo scorso anno i decessi erano stati in tutto 1.208, in calo del 15,2% rispetto ai 1.425 del 2021, mentre gli infortuni denunciati avevano superato quota 703mila, circa 139mila in più rispetto agli oltre 564mila del 2021 (+24,6%).
In controtendenza rispetto al resto del Paese, nei primi nove mesi dell’anno il sud e le isole registrano un incremento delle morti sul lavoro, che raggiungono rispettivamente quota 189 (da 169) e 66 (da 65). Le regioni che registrano l’incremento maggiore sono Abruzzo (+12 casi mortali), Friuli Venezia Giulia (+11), Campania (+10), Liguria (+6) e Umbria (+5), mentre i cali più consistenti sono quelli rilevati in Toscana (-19), Lombardia (-11), Emilia Romagna e Lazio (-7 ciascuna). La flessione è legata soprattutto alle morti registrate fra le donne, diminuite da 81 a 54.
Le denunce per infortunio sono in calo sia tra i lavoratori italiani (da 638 a 618) sia tra i comunitari (da 41 a 37) e gli extracomunitari (da 111 a 106). Dall’analisi per classi di età si registrano aumenti tra gli under 25 (da 42 a 53 casi), in quella 50-54 anni (da 115 a 116) e tra i 65-74enni (da 50 a 62) mentre sono in diminuzioni nella fascia 25-49 anni (da 307 a 268) e tra i 55-64enni (da 264 a 252).
Le denunce diminuiscono in tutte le aree del Paese: con un -25,2% al Sud, -24,5% nelle Isole, seguite da Nord-Ovest (-22,9%), Centro (-19,5%) e Nord-Est (-12,5%). Tra le regioni con i maggiori decrementi percentuali si segnalano la Campania, la Liguria, il Molise e il Lazio. Il calo che emerge nei primi nove mesi del 2023 è legato sia alla componente femminile, che registra un -32,5% (150.363 casi denunciati), sia a quella maschile (280.466, -10,5%). Il calo ha interessato lavoratori italiani (-22,7%), comunitari (-15,7%) e extracomunitari (-1,5%). L’analisi per classi di età rileva un decremento in tutte le fasce a eccezione degli under 20, in crescita del 12,3%, dovuto principalmente all’aumento infortunistico degli studenti.
Da gennaio a settembre sono 12 le denunce di incidenti plurimi per un totale di 31 decessi, 17 dei quali con mezzo di trasporto coinvolto, in diminuzione rispetto ai 15 (35 morti) registrati nei primi nove mesi del 2022.
L‘incremento delle denunce di malattia professionale interessa tutte le aree del Paese, a partire dal Sud (+27,0%), seguito da Nord-Ovest (+22,6%), Nord-Est (+21,1%), Isole (+20,8%) e Centro (+19,2%). Dal punto di vista del genere, le denunce dei lavoratori sono passate da 32.407 a 39.372 (+21,5%), quelle delle lavoratrici invece sono state 2.657, per un totale di 14.183 (+23,1%).
L’aumento delle denunce ha interessato sia gli italiani, che sono passate da 40.602 a 49.216 (+21,2%), sia i comunitari, (1.337, +22,1%), e gli extracomunitari (3.002, +34,3%). Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare, anche nei primi nove mesi del 2023, le prime tre malattie professionali denunciate, seguite dai tumori e dalle patologie del sistema respiratorio.
Questo modello di gestione patrimoniale porta con sé una serie di implicazioni legali e pratiche…
La bocciatura dell'emendamento per alleggerire la tassazione sulle plusvalenze immobiliari solleva interrogativi sul futuro del…
Il Bitcoin supera gli 86.000 dollari, alimentato da promesse politiche e rinnovato interesse degli investitori,…
Dina Boluarte e Xi Jinping si incontrano a Lima per inaugurare il mega-porto di Chancay,…
Cresce in Italia la mobilitazione per abrogare la legge sull'Autonomia Differenziata, con oltre un milione…
La Consob avverte sulle crescenti frodi finanziarie su WhatsApp, dove truffatori utilizzano nomi noti per…