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In pensione nel 2024: sono in molti a non poter prendere un assegno INPS più alto di 1500 euro al mese

Come cambia la pensione nel 2024 e chi dovrà rinunciare ad un importo superiore a 1.500 euro al mese per godersi il meritato riposo?

Non ci sarà alcuna Riforma delle pensioni ma la Legge di Bilancio 2024 introdurrà ugualmente delle novità.

In pensione con meno di 1.500 euro
Chi non può avere una pensione sopra i 1.500 euro (Lamiapartitaiva.it)

Il sistema previdenziale italiano si prepara al cambiamento con la Manovra 2024. Ci sono diverse novità all’orizzonte che aspettano di essere confermate o modificare ulteriormente. Notizie certe si avranno sicuramente entro il 31 dicembre 2024 ma al momento possiamo fornire quale possibile anticipazione.

Le misure per andare in pensione nel 2024 saranno quelle di oggi ma con una veste nuova. Il riferimento è ai tre scivoli in scadenza al 31 dicembre 2023 ossia l’APE Sociale, Opzione Donna e Quota 103. Il requisito anagrafico dovrebbe allinearsi risultando di 63 anni di età per tutte e tre le misure. Quota 103 potrebbe diventare, dunque, Quota 104 ma – ribadiamo – non c’è certezza e un dietrofront del Governo è più che possibile. Quello che si sa dell’APE Sociale e di Opzione Donna, invece, è più destabilizzante. Potrebbero fondersi in un’unica misura con requisito anagrafico di 63 anni e contributivo di 36 anni per la prima misura e 35 per la seconda.

In pensione a 63 anni ma con un assegno sotto i 1.500 euro

Le categorie tutelate nel 2024 rimarranno le stesse dell’attuale APE Sociale. Caregiver da almeno sei mesi, invalidi dal 74% in su, addetti ai lavori gravosi e disoccupati. Si riduce, però, la platea degli addetti ai lavori gravosi tornando alle 15 categorie iniziali precedenti le nuove introduzioni del 2022.

APE Sociale, le novità 2024
In pensione con l’PE Sociale, platea ristretta (Lamiapartitaiva.it)

Ci sarà, poi, un innalzamento dell’età anagrafica che sarà di 63 anni e cinque mesi e un aumento del requisito contributivo. Non più 30 anni per caregivers, invalidi e disoccupati ma 36 anni per tutti. Ed ecco che la platea si restringe ancora di più.

Non cambierà, invece, il limite massimo di 1.500 euro erogati mensilmente fino ai 67 anni. Pur risultando dai calcoli della pensione un importo superiore a 18 mila euro all’anno, questo non verrebbe corrisposto se non nel limite indicato. Occorrerà attendere la pensione di vecchiaia per ottenere la somma giusta procedendo con il ricalcolo dell’assegno.

Continueranno ad esserci anche le condizioni contributive per gli addetti alle mansioni gravose. Il lavoro gravoso dovrà essere stato svolto negli ultimi sei anni su sette di carriera o sette anni su dieci. I disoccupati, invece, non dovranno percepire la NASPI per accedere all’APE Sociale.

Chi andrà in pensione con questa misura, poi, non potrà lavorare né come dipendente né come autonomo fino al compimento dei 67 anni. Si concede solamente il lavoro autonomo occasionale con limite reddituale annuo di 5 mila euro.

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