Alcune categorie di contribuenti hanno l’opportunità di andare in pensione prima, ma la scadenza della misura è vicina.
La Legge di Bilancio 2023 ha rinnovato un importante strumento di anticipo pensionistico.
Stiamo parlando dell’Ape Sociale, che sarà in vigore fino al 31 dicembre 2023 e che consentirà ad una modesta platea di beneficiari di smettere di lavorare senza dover attendere il compimento di 67 anni di età.
Non tutti i contribuenti possono beneficiare dell’Ape Sociale. Per richiederla è necessario che siano rispettati tali requisiti:
- età anagrafica di almeno 63 anni;
- età contributiva di almeno 30 anni, che salgono a 36 per gli addetti ai lavori gravosi. Gli operai edili, invece, possono usufruire della misura con 32 anni di contribuzione;
- non percepire altri assegni pensionistici in Italia o all’Estero;
- maturazione del diritto per la pensione di vecchiaia entro tre anni e sette mesi;
- cessazione di ogni tipo di attività lavorativa.
Tali condizioni, tuttavia, non bastano perché, per ricevere l’Ape Sociale bisogna:
- essere disoccupati che hanno finito di percepire l’indennità di disoccupazione;
- convivere con un soggetto affetto da handicap grave (coniuge o parente di primo grado);
- possedere il riconoscimento di un’invalidità civile pari o superiore al 74%;
- svolgere un mestiere gravoso e avere almeno 36 anni di contribuzione.
Ape Sociale: come si presenta la richiesta all’INPS e quali sono i reali vantaggi della misura?
Per ottenere il riconoscimento dell’Ape Sociale, devono essere inviate due domande all’INPS:
- la richiesta di certificazione del diritto, entro il 30 novembre 2023;
- la classica domanda di pensione.
La richiesta per l’Ape Sociale può essere inoltrata telematicamente, attraverso il servizio INPS o tramite un Patronato gli uffici di patronato.
È importantissimo adempiere entro le scadenze prefissate, soprattutto quest’anno, perché la misura è in scadenza e non si sa se verrà riconfermata per un ulteriore anno (o, addirittura, resa strutturale). Per informazioni più precise, bisogna attendere la Legge di Bilancio 2024.
Il prossimo 30 novembre, dunque, sarà l’ultima occasione per poter smettere di lavorare in anticipo grazie all’Ape Sociale, sia per i nuovi richiedenti sia per coloro che hanno maturato i requisiti richiesti negli anni precedenti. Per questo motivo, i requisiti dovranno essere raggiunti entro questi ultimi mesi dell’anno.
I vantaggi e gli svantaggi dell’Ape Sociale sono differenti. Tra i pro, vanno certamente annoverati:
- l’erogazione di una prestazione integrativa di 1.200 euro all’anno;
- un bonus IRPEF di 100 euro al mese;
- una tassazione di vantaggio rispetto a quella sulla pensione ordinaria.
Tra i contro della prestazione, ci sono:
- il limite massimo di 1.500 euro;
- il mancato riconoscimento della tredicesima mensilità e degli assegni familiari;
- la mancata rivalutazione annua della prestazione.