In attesa di un possibile rinnovo di Opzione Donna si pensa a misure alternative di anticipo pensionistico. Qual è la tesi più accreditata?
Opzione Donna potrebbe essere sostituita da Quota 84, il nuovo strumento di flessibilità in uscita destinato alle lavoratrici.
Le differenze tra le due misure, tuttavia, sarebbero numerose.
Con la scorsa Legge di Bilancio, Opzione Donna è stata fortemente modificata e sono stati introdotti requisiti di accesso più stringenti.
Se, infatti, fino al 31 dicembre 2022, potevano beneficiarne le contribuenti con 35 anni di contributi e 58 anni (se dipendenti) o 59 anni (se autonome) di età, a partire da quest’anno i presupposti sono cambiati.
Il requisito anagrafico, infatti, è stato innalzato a 60 anni per tutte, con la possibilità di uno sconto a seconda del numero dei figli. Chi ha un figlio può smettere di lavorare a 59 anni, mentre chi ha 2 o più figli può smettere a 58 anni.
È cambiata, inoltre, la platea di beneficiarie. Possono accedere a Opzione Donna soltanto le:
- invalide al 74%;
- caregivers da almeno 6 mesi di un familiare disabile grave;
- dipendenti o disoccupate di aziende in crisi.
È rimasto, invece, invariato il ricalcolo totalmente contributivo dell’assegno, con la necessità di attendere una finestra di 12 mesi per l’erogazione della prima rata della pensione.
Tutti i requisiti richiesti devono essere maturati entro il 31 dicembre del 2022.
Quota 84: quali sono le differenze con Opzione Donna?
Il nuovo meccanismo alla base di Opzione Donna è stato fortemente criticato dai sindacati e dalle stesse contribuenti, perché ritenuto altamente discriminatorio.
Per questo motivo, si è acceso il dibattito sulle modifiche da apportare in vista di una possibile proroga. Al momento, è abbastanza improbabile che si ritorni ai requisiti originari, soprattutto a causa della mancanza di sufficienti fondi economici.
Secondo le prime indiscrezioni, il Governo starebbe pensando ad una misura sostitutiva, ossia Quota 84.
Lo strumento pensionistico varrebbe per tutte le contribuenti e non solo per le categorie che attualmente possono usufruire di Opzione Donna.
Un altro aspetto positivo riguarderebbe il calcolo dell’assegno. Si utilizzerebbe, anche in questo caso, il sistema contributivo ma, con Quota 84, verrebbero applicati dei coefficienti di trasformazione più favorevoli, con un montante contributivo più elevato. Se, infatti, per l’uscita a 58 anni il montante verrebbe moltiplicato per il 4,38%, per il congedo a 64 anni verrebbe moltiplicato per il 5,18%.
Di conseguenza, l’importo spettante sarebbe più ricco.
Per quando riguarda gli svantaggi, infine, per l’accesso alla pensione anticipata servirebbero almeno 64 anni di età e non più 60, 59 o 58, anche se il requisito contributivo scenderebbe a 20 anni.