La Manovra finanziaria ha introdotto nuove misure per combattere l’evasione fiscale da parte delle partite IVA. Cosa prevede?
La Legge di Bilancio 2024 contiene degli strumenti per lotta contro le cd. partite IVA apri e chiudi, un fenomeno, purtroppo, largamente diffuso.
In alcuni casi, l’apertura di una partita IVA è solo un mezzo, ad esempio, per usufruire di determinate agevolazioni (come contributi a fondo perduto) oppure per realizzare altre tipologie di frodi. Dopo aver ottenuto i benefici, poi, si procede con l’immediata chiusura dell’attività fittizia.
La Legge sulla partita iva apri e chiudi, sulla base delle modifiche apportate con la Legge di Bilancio dello scorso anno, stabilisce che, qualora venga presentata richiesta di attribuzione di partita IVA e ci sono elementi a sostegno di un probabile pericolo, l’Agenzia delle Entrate convoca il richiedente.
Con la convocazione, si può analizzare tutta la documentazione relativa all’effettivo svolgimento di un’attività.
Nel caso in cui il contribuente non si presenta alla convocazione oppure se dalla documentazione fornita non dovessero esserci dati che provano il reale svolgimento di un’attività professionale tale da giustificare l’apertura della partita IVA, l’Agenzia delle Entrate procede con:
Nell’accertare le caratteristiche della partita IVA, l’Agenzia delle Entrate tiene conto dei criteri di valutazione della “partita IVA apri e chiudi”, contenuti nel Provvedimento Prot. n. 156803/2023. Per esempio, vengono presi in considerazione elementi riguardanti il titolare della ditta individuale, il lavoratore autonomo o il rappresentante legale di società, associazione o Ente.
Nel caso in cui l’Agenzia delle Entrate ritenga che ci siano delle irregolarità ed emani il provvedimento di cessazione della partita IVA, il contribuente potrà riaprirla in un secondo momento.
In questo caso, però, dovrà offrire delle idonee garanzie al Fisco. Sarà, infatti, tenuto a sottoscrivere una polizza fideiussoria o una fideiussione bancaria, a favore dell’Amministrazione finanziaria.
La garanzia deve durare almeno 3 anni ed avere un importo di almeno 50 mila euro.
Lo scopo della Legge di Bilancio 2024 è quello di rafforzare la garanzia che i titolari di partita IVA devono assicurare al Fisco. Nel dettaglio, il Governo vuole estendere tale garanzia anche alle ipotesi di notifica, da parte dell’Agenzia Entrate, di un provvedimento con il quale si dichiarano esistenti i requisiti per la cessazione della partita IVA.
Anche in questo caso, se dopo la notifica del provvedimento di cessazione, si intende riaprire l’attività, si dovrà offrire garanzia tramite polizza fideiussoria.
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