Sono in arrivo le nuove cartelle esattoriali: esiste un unico modo risolvere il proprio debito con il Fisco e difendersi dall’esborso.
Un mese fa, è stata offerta la possibilità di accedere alla modalità di pagamento rateizzato con diciotto scadenze all’interno dell’ultima sessione disponibile della rottamazione delle cartelle esattoriali. Purtroppo, la richiesta di accesso a tale piano frazionato non ha ottenuto larga partecipazione. E questo per via dei tempi stretti. Il termine per l’invio della mail di richiesta scadeva il 10 ottobre, pochi giorni dopo l’apertura del canale di domanda. L’altra possibilità di risoluzione delle cartelle esattoriali tramite la rottamazione quarter è il pagamento a rata unica.
Intanto, sono già trascorsi anche gli ultimi giorni disponibili per il pagamento, sia della prima che dell’unica rata. L’Agenzia delle Entrate ha deciso che sarebbero stati considerati validi i pagamenti della definizione agevolata delle cartelle esattoriali effettuati entro il 6 novembre.
Tale data risponde all’introduzione di ulteriori cinque giorni di tolleranza concessi dalla legge rispetto alla scadenza prevista il 31 ottobre 2023. E in caso di mancato pagamento, oppure nel momento in cui il pagamento sia giunto oltre il termine ultimo, sono venuti meno tutti i benefici della definizione agevolata.
Ma esiste un modo per difendersi dalle cartelle esattoriali? L’unica via prevista per legge risponde all’impugnazione dinanzi al giudice proponendo ricorso entro sessanta giorni dalla sua notifica. Una volta scaduto tale termine, le cartelle esattoriali diventano definitive. Ciò significa che non possono più essere contestate, anche se era illegittime.
Come difendersi dalle cartelle esattoriali: la via del ricorso
Il ricorso si presenta alla Corte di Giustizia Tributaria di primo grado competente per territorio quando le cartelle esattoriali riguardano imposte e tasse di qualsiasi genere. Quando invece la cartella riguarda contributi previdenziali e assistenziali INPS e INAIL, il ricorso va al Tribunale ordinario, Sezione Lavoro e Previdenza, entro quaranta giorni.
Infine, in caso di multe stradali e sanzioni amministrative, il ricorso si presenta al Giudice di Pace entro trenta giorni. In tutti questi casi opera bisogna però considerare la sospensione feriale dei termini dal primo al 31 agosto di ogni anno. Quindi durante questo periodo il conteggio dei termini per proporre ricorso è sospeso.
L’impugnazione può avvenire se le cartelle esattoriali arrivano senza un pregresso avviso di accertamento (non ricevuto o non notificato). In tal caso bisogna citare in giudizio l’agente della riscossione che ha emesso la cartella e l’ente impositore, cioè il titolare del credito.
Il contribuente può anche difendersi da solo, senza l’assistenza di un difensore, ma solo se la cartella non supera il valore di 3.000 euro di tributi. Oppure il valore di 1.100 euro per i ricorsi davanti al Giudice di Pace. Invece, è sempre ammesso il patrocinio gratuito in favore dei meno abbienti.