Economia

In arrivo le multe sul Superbonus: controlli scrupolosi del Fisco sulle pratiche

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Enrico DS

Con il nuovo Decreto Superbonus scattano le sanzioni nei confronti dei “furbetti” dell’agevolazione per le ristrutturazioni edilizie. 

Sono tantissimi gli italiani proprietari di immobili che hanno usufruito del Superbonus, l’irripetibile agevolazione per ristrutturare le abitazioni a costo zero o quasi (almeno in teoria). Ma, come sempre in questi casi, c’è anche chi ha approfittato della misura pur non avendone diritto, dichiarando il falso o comunque imbrogliando un po’ le carte, a discapito dei contribuenti onesti. Ed è proprio per questo che il governo ha predisposto un nuovo Decreto che andrà a colpire i “furbetti” del Superbonus.

In caso di pratiche Superbonus irregolari, scatta immediatamente la revoca del beneficio e il rischio di multe e sanzioni anche molto salate. (Lamiapartitaiva.it)

Il Decreto Superbonus è stato approvato alla Camera e andrà in discussione al Senato dal prossimo 20 febbraio. Di fatto, però, il testo è ormai blindato. La parola d’ordine è tolleranza zero: le pratiche irregolari faranno immediatamente scattare la revoca del bonus e il rischio di multe e sanzioni anche molto salate. Ecco tutti i dettagli. .

Gli accertamenti fiscali sul Superbonus dalla A alla Z

Innanzitutto va chiarito che l’annunciata sanatoria (senza accertamenti fiscali) per chi non è riuscito a completare i lavori a fine 2023 vale solo se si è utilizzato lo sconto in fattura: coloro che hanno optato per la detrazione senza poi terminare i lavori dovranno restituire il beneficio.

Se si è completata solo una parte degli interventi previsti nel progetto, tralasciando quelli necessari per guadagnare almeno due classi di efficienza energetica, si rischia l’accertamento fiscale con relativa sanzione e interessi. (Lamiapartitaiva.it)

In particolare, chi non ha terminato i lavori entro il 31 dicembre ma ha già portato in detrazione la quota riferita ai primi SAL rischia di incorrere in una sanzione amministrativa, a meno che non riversi in maniera spontanea la quota di detrazione indebitamente fruita. Morale: si salva solo l’incentivo fiscale utilizzato tramite cessione, in modo da tutelare i cedenti ove il committente non riuscisse a pagare il 30% delle spese per la prosecuzione dei lavori nell’anno in corso.

Un capitolo a parte merita la fattispecie della fruizione indebita del contributo a fondo perduto per completare i lavori: se viene appurato il mancato possesso di tutti i requisiti, il beneficio va restituito in maniera, con un versamento F24, pena un’azione di recupero forzato con relativa sanzione e interessi. Sono stati già emanati i codici tributo per il riversamento del contributo concesso alle villette unifamiliari per concludere i lavori 2023 con Superbonus al 90%.

E se il cantiere del Superbonus ha completato solo una parte degli interventi previsti nel progetto, tralasciando quelli necessari per guadagnare almeno due classi di efficienza energetica (condizione fondamentale per l’accesso all’agevolazione), si rischia l’accertamento fiscale con sanzione per indebita fruizione del beneficio fiscale (detrazione IRPEF o credito d’imposta con o senza sconto in fattura). Contribuente avvisato…

Enrico DS

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