È consentito anche nei prossimi giorni tenere i termosifoni accesi in alcune città del nostro Paese, ecco dove per potersi regolare.
La primavera è iniziata da poco più di un mese, ma per ora lo stiamo notando soprattutto osservando il calendario. Sul piano meteorologico, infatti, siamo passati negli ultimi giorni a dover affrontare temperature decisamente rigide, che sembrano essere quasi del tutto simili a quelle dell’inverno, soprattutto al Nord, al punto tale che c’è stato chi è stato costretto a dover tirare fuori dall’armadio il piumino, che pensava di dover dimenticare per diversi mesi.
Non solo, in alcune zone si è addirittura rivista la neve, segno evidente di come quei momenti che sembravano essere un assaggio d’estate siano stati solo di breve durata. Il regolamento valido a livello nazionale per chi vive in un palazzo imponeva però la necessità di spegnere i termosifoni, pratica consigliata anche a livello generale per salvaguardare l’ambiente, ora però si è deciso di fare dietrofront.
Chi aveva già provveduto, come da regolamento, a spegnere i termosifoni, ha certamente sentito freddo in questi ultimi giorni. Alcuni hanno potuto rimediare ricorrendo a una stufa, anche se si tratta di una situazione d’emergenza e non applicabile in tutti i casi. Consapevoli dei disagi che la situazione può provocare un po’ a tutti, ma a maggior ragione ad anziani e bambini, alcuni Comuni hanno deciso di intervenire con una misura ad hoc, che consente di tenere accesi i caloriferi se lo si ritiene necessario.
Diverse le realtà dell’Emilia Romagna, che si sono mosse in questa direzione. Nel caso di Bologna, ma anche di realtà più piccole situate nelle vicinanze quali Castel San Pietro Terme e Castenaso, è stato deciso di permettere di farli funzionare se lo si desidera fino al 26 aprile compreso in tutte le tipologie di edificio (nel primo caso fino al 25 aprile). Non è mancata comunque una raccomandazione che si ritiene comunque fondamentale in questo periodo, ovvero cercare di limitare l’azione alle ore più fredde della giornata, preferibilmente per non più di 6 ore e senza superare i 19°C.
A Parma si è scelta una proroga fino al 28 aprile “autorizzando il funzionamento degli impianti stessi per un limite massimo di 6,5 ore giornaliere e nella fascia oraria dalle ore 5 alle ore 23”, mentre a Fidenza lo si potrà fare addirittura fino al 3 maggio.
A Sondrio, dove non è mancata la neve, si potrà invece tenere accesi i termosifoni fino al 28 aprile, per sei ore e mezza al giorno, dalle 5 alle 23. Genova, invece, consente di utilizzarli fino al 30 aprile fino ad un massimo di 6 ore giornaliere. In Toscana, invece, a essersi mosso è il Comune di Arezzo, con un’ordinanza valida fino al 24 aprile per sei ore giornaliere, ma avendo cura di non superare la temperatura di 17°C per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali ed assimilabili e di 19 °C per tutti gli altri edifici. Stesso numero di ore previste anche per Livorno.
A Torino la deroga è valida per sette ore, dalle 5 alle 23. In Umbria e a Perugia in modo particolare non si dovranno superare le sei ore fino al 29 aprile. Il sindaco di Chieti, Diego Ferrara, è stato invece più “clemente” e ha concesso di sfruttarli fino al 1° maggio. Non è escluso però che a queste realtà della nostra Penisola possano presto aggiungerne altre se la colonnina di mercurio non dovesse alzarsi.
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