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Imu con scadenza febbraio: il conguaglio anche per la prima casa, le ultime novità

Il conguaglio dell’Imu, ovvero l’imposta municipale unica è in scadenza al 29 febbraio, e può interessare anche per la prima casa: chi deve versarla e perché.

L’Imu, cioè l’imposta municipale unica che ha sostituito l’Ici dal 2012 (e per volontà del governo di Mario Monti), è un tributo del sistema tributario italiano che interessa i beni immobili dei cittadini e viene calcolata attraverso il prodotto tra la base imponibile e l’aliquota, con una detrazione nel caso dell’abitazione principale.

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IMU di febbraio, ecco le novità sul conguaglio – lamiapartitaiva.it

A proposito di abitazione principale, non sempre l’imposta è dovuta. Anzi: se nei primi tre anni dell’entrata in vigore chiunque possedesse una casa di proprietà era obbligata a pagarla, dal 2014 non è più così e gli unici a doverla pagare sono di fatto i proprietari di case di lusso che rientrano nelle categorie catastali A/1, A/9 e A/8. È proprio ad alcuni di loro che i vari comuni italiani potranno chiedere un conguaglio dell’Imu per l’anno 2023 che ha scadenza 29 febbraio 2024.

In base, infatti, all’ultima legge di bilancio approvata in Parlamento il 30 dicembre, si è concesso ai comuni che hanno trasmesso al ministero dell’Economia e delle Finanze, il Mef, le aliquote e i relativi regolamenti in ritardo, i legislatori hanno previsto una sorta di remissione in bonis.

Conguaglio Imu per il 2023: chi deve pagarlo entro il 29 febbraio e perché

Riavvolgendo il nastro: di solito, i contribuenti italiani a cui è dovuto pagare l’Imu devono versare il tributo all’erario entro il 16 dicembre di ogni anno. In questo caso, i comuni a cui non è stato approvata l’aliquota hanno potuto usufruire della proroga, dando, quindi, piena validità alle aliquote tardive, ovvero inserite nel portale federalismo fiscale entro il 30 novembre 2023 e pubblicate, ai fini dell’acquisizione della loro efficacia, entro il 15 gennaio 2024.

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Ecco le novità sull’IMU – lamiapartitaiva.it

Non a tutti i municipi è dovuto il conguaglio dell’Imu entro il 29 febbraio, naturalmente, ma per avere un quadro completo di quali siano i comuni interessati basta accedere al portale del Mef che, in un’applicazione, permette di verificare la validità delle aliquote 2023.

Quanto all’importo, il conguaglio, che può essere in negativo, ma anche pari a zero o in positivo, dipenderà delle aliquota imposte dal comune in cui la prima casa è ubicata, ma terrà conto ovviamente dell’acconto versato il 18 dicembre dai contribuenti, senza considerare né sanzioni, né interessi, perché, appunto, il problema non è stato loro.

Riassumendo: non riguarda tutti, ma solo chi ha una casa di lusso come prima casa, e solo nei comuni che non hanno trasmesso in tempo al ministero le aliquote per il calcolo dell’Imu.

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