IMU, ovvero Imposta Municipale Unica: entriamo nel dettaglio e scopriamo cos’è questo istituto applicato nel sistema tributario italiano.
Un tempo si chiamava ICI, acronimo di Imposta Comunale sugli Immobili, applicata tra gli anni 1993 e 2011, ora invece si chiama IMU: significa Imposta Municipale Unica, conosciuta anche come Imposta Municipale Propria, ed è un tributo di tipo diretto che viene applicato sulle componenti immobiliari del patrimonio personale dei contribuenti italiani.
L’imposta è di tipo locale e va quindi versata al proprio Comune di residenza, il quale calcola l’ammontare da corrispondere sulla base del possedimento di immobili, di eventuali aree fabbricabili nonché di terreni agricoli come risultante a catasto. Dall’obbligatorietà del pagamento dell’imposta sono escluse le prime case, ad eccezione di quelle di lusso di categoria A1, A8 e A9, con aliquota fissa al 4%.
Il contributo dell’imposta va versato ogni anno e può essere rateizzato in due versamenti, con scadenza semestrale fissata nelle date ricorrenti del 16 Giugno e del 16 Dicembre. In alternativa, il pagamento dell’ammontare totale deve essere versato ogni anno quando spettante entro la data del 16 Giugno in un’unica soluzione. Scopriamo quindi come si calcola ed in quali casi decade l’obbligo di versarla.
L’importo dell’IMU spettante viene calcolato sulla base di tre indicatori specifici: la rendita catastale dell’immobile, fabbricato e/o terreno; il coefficiente di valore dell’immobile; l’aliquota variabile. Quest’ultimo indicatore è definito variabile perché viene determinato da ciascun Comune e dunque non risulta lo stesso lungo l’intero territorio nazionale.
Ma cosa succede se l’imposta non viene pagata? Ad esempio perché il proprietario del bene immobile la ritiene illegittima a causa di un errore formale compiuto dal Comune che ne aumenta, a suo parere in modo penalizzante e non dovuto, l’importo e dunque la contesta? Oppure perché non si trova nella possibilità economica di farvi fronte ed onorarla? Ebbene, occorre tenere a mente che l’istituto dell’IMU è soggetto a prescrizione.
Il termine di legge per la prescrizione dell’IMU è previsto in 5 anni, ovvero il termine della cosiddetta prescrizione breve applicata sui tributi locali. Il termine di prescrizione inizia a partire da ogni nuovo avviso di accertamento recapitato da parte del Comune: in altre parole, se non è stata versata l’IMU, poniamo, del 2015 ed il Comune presenta l’avviso nel 2020, ecco che la prescrizione avrà effetto a partire dal 2025. Scaduti questi termini, ovvero nel caso il Comune non presenti più solleciti, non potrà più rivendicarne l’onorabilità.
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