L’IRES, imposta sui redditi delle società, cambia con la riforma fiscale 2024: ecco quale dovrebbe essere la nuova aliquota.
L’imposta proporzionale e personale, che si ottiene tramite applicazione di un’aliquota unica ai profitti delle società, è ridotta dal 2016. Negli ultimi anni è infatti sparita l’IRPEG. E con lo scopo di modernizzare il regime fiscale dei capitali e delle imprese sul modello più diffuso negli altri Paesi dell’UE, l’aliquota IRES si è attestata al 24%. Va ricordato che IRES è l’acronimo di imposta sui redditi delle società. Il reddito è inteso come imponibile in quanto utile, ma anche quando è in perdita.
Si è parlato a lungo della possibilità di introduzione di una nuova aliquota IRES. Ma il Governo Meloni non ha ancora trovato i fondi per ridurre l’attuale aliquota del 24%. Nei piani della Lega, partito di maggioranza, l’aliquota dovrebbe scendere fino al 15%. Ciò in linea con la Direttiva UE sulla global minimum tax che è entrata in vigore dal primo gennaio 2024.
La riforma fiscale del 2024 ha introdotto nuove importanti disposizioni per meglio definire la residenza fiscale delle persone giuridiche ai fini dell’IRES. E grazie alle ultime modifiche pagheranno l’imposta non solo le società e gli enti che hanno sede legale prevalentemente nel territorio italiano.
L’IRES andrà pagata anche da società ed enti che hanno la sede di direzione effettiva o di gestione ordinaria nel territorio nazionale. Una società che ha sede alle Canarie ma svolge la sua attività principale in Italia, in pratica, non potrà più evitare l’imposta.
Un’altra importante novità riguarda il bonus nuove assunzioni 2024. Quest’agevolazione fiscale è riconosciuta agli operatori economici, ai titolari di reddito d’impresa e agli esercenti arti e ai professioni che effettuano assunzioni a tempo indeterminato a partire dal primogennaio 2024. Ed è un incentivo che sostanzialmente introduce una deduzione fiscale IRES o IRPEF (questo a seconda del tipo di beneficiario) massimizzata del 120%. O addirittura del 130%, per le assunzioni di categorie svantaggiate.
Si continua ad avere un’imposta sui redditi delle società nel 2024 a condizioni agevolate in favore di alcuni enti non commerciali. In pratica, dal 2020, sussiste l’esclusione dalla base imponibile IRES (a decorrere dall’esercizio in corso al primo gennaio 2021) del 50% degli utili percepiti.
Questi enti non commerciali devono però appartenere a dei settori specifici. Cioè alla tutela della famiglia (crescita, formazione giovanile. istruzione, volontariato… E ancora, assistenza agli anziani, diritti civili, prevenzione della criminalità e sicurezza pubblica, sicurezza alimentare e agricoltura di qualità.
Sono agevolate anche le società non commerciali che si occupano di sviluppo locale ed edilizia popolare, protezione dei consumatori, salute pubblica, ricerca scientifica e tecnologica e arte, attività e beni culturali.
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