Si può ricevere una consulenza fiscale da parte dell’Agenzia delle Entrate, ma l’operazione prevede dei costi. Come vi si accede?
La Legge delega per la Riforma Fiscale ha previsto una novità molto importante: la consulenza dall’AdE, tramite un chatbot a disposizione dei cittadini, il servizio di call center e l’interpello a pagamento.
L’obiettivo dell’intervento è quello di ridurre la quantità di interpelli e chiarimenti che rendono ormai impossibile lo svolgimento delle proprie attività da parte del Fisco.
Sarà semplificato il settore della prassi fiscale e, dunque, anche le circolari saranno più semplici e scorrevoli.
Queste ultime sono diventate di difficile comprensione, soprattutto perché contengono richiami a numerose norme e interpelli.
Per effetto della riforma, le circolari, prima di essere pubblicate, dovranno essere controllate dalle istituzioni o da ulteriori soggetti portatori di interesse collettivo.
Saranno di pubblica consultazione, quindi, solo quando la prassi riguarderà la maggior parte dei contribuenti oppure modificherà aspetti che erano sempre stati interpretati diversamente.
Chatbot e call center: come ottenere una consulenza gratuita
Uno degli aspetti principali della Legge delega riguarda la consulenza, che non interesserà più solo il contribuente ma verrà predisposta una rete in collegamento diretto con gli ordini professionali, i sindacati e le Amministrazioni.
Sarà anche garantita una consulenza semplificata attraverso un chatbot fiscale che, insieme al call center dell’Agenzia delle Entrate, garantirà una tutela più diretta e celere ai contribuenti afflitti da problematiche non gravi.
Per mezzo del chatbot, tutti i cittadini potranno inviare le loro domande, se non sono già contenute negli archivi delle risposte automatizzate. Grazie al sistema di intelligenza artificiale, viene fornita la risposta maggiormente corrispondente al quesito posto dal cittadino.
Tale soluzione, tuttavia, non ha la stessa importanza dell’interpello.
È, però, un mezzo gratuito di consultazione, che mira ad offrire una prima soluzione al contribuente o a orientarlo nella ricerca di un’alternativa. Nell’ipotesi in cui non sia possibile fornire una risposta chiara, la banca dati avvertirà il cittadino della possibilità di presentare un interpellointerpelli saranno divisi in:
- interpretativo;
- qualificatorio;
- antiabuso;
- disapplicativo;
- probatorio (riservato a coloro che aderiscono alle compliance);
- per i paperoni fiscali.
L’interpello, inoltre, smetterà di essere gratuito e, dunque, il sistema di chatbot servirà a garantire una prima (anche se sommaria) assistenza gratis, prima di passare all’interpello.
Ma quanto costerà l’operazione? Il prezzo dipenderà dalla situazione da esaminare e dalla sua complessità. I fondi ricavati verranno investiti per promuovere la formazione dei dipendenti dell’Agenzia delle Entrate.