Sfruttare i contributi versati in gestione separata per ottere la NASpI: l’INPS chiarisce la situazione con esempi pratici.
Chi vuol richiedere la NASpI potrebbe avere interesse a capire se è possibile di utilizzare, ai fini del calcolo della durata e della misura dell’indennità di disoccupazione, anche la contribuzione versata presso la gestione separata dell’INPS. Si parla dunque di contributi derivanti per esempio da un’attività di collaborazione o da un’attività professionale.
L’INPS ha voluto precisare in che modo i periodi di iscrizione alla gestione separata potrebbero essere utili per maturare il diritto o determinare la durata e la misura dell’indennità NASpI. Secondo l’istituto l’essere iscritti alla gestione separata non è un ostacolo alla concessione della prestazione, se il lavoratore possiede i requisiti previsti dalla legge.
Tuttavia, ai fini del calcolo della durata e della misura della NASpI non possono essere conteggiati i periodi di lavoro nella gestione separata dell’INPS: in tal senso i contributi versati non hanno valore.
Contributi in gestione separata e indennità NASpI: il chiarimento dell’INPS
L’indennità di disoccupazione è rapportata alla retribuzione imponibile previdenziale, quella, cioè su cui sono stati versati i contributi, degli ultimi quattro anni di occupazione.
Per questo l’importo della NASpI è pari alla retribuzione lavorativa divisa per il numero di settimane di contribuzione e moltiplicata per il numero 4,33. Ci sono però dei limiti. Per esempio, se la retribuzione non supera i 1.227 euro mensili, l’indennità mensile è pari al 75%. Se supera i 1.227 euro, l’indennità è al 75% della retribuzione più il 25% della differenza tra retribuzione e la soglia 1.227.
Poi, com’è noto, dal quarto mese di fruizione l’indennità viene ridotta progressivamente del 3% al mese. In tutto ciò, i periodi di iscrizione alla gestione separata non sono utili per il diritto e nemmeno per la durata e la misura dell’indennità di disoccupazione. Quindi i contributi alla gestione separata non aiutano a ottenere la NASpI. Anche se, come anticipato, l’essere iscritti alla gestione separata non pregiudica affatto la concessione della prestazione.
Per l’INPS, anche qualora non sussistano più da molto tempo contratti di collaborazione, deve comunque essere obbligatoriamente compilato il campo reddito presunto. Nella fattispecie, nella richiesta di indennità bisogna inserire il valore “zero”. E questo perché l’iscrizione alla gestione separata non può essere cancellata.
L’iscrizione a un Albo professionale, in assenza di attività e di reddito, non priva diritto alla NASpI. Bisogna anche qui ricordarsi di comunicare nell’apposito campo della domanda di NASpI il reddito da lavoro autonomo previsto pari a “zero”. Sul sito ufficiale dell’istituto sono disponibili altri esempi pratici per ogni tipo di professione e contribuzione.