Gazprom valuta il licenziamento di 1.600 dipendenti a causa della crisi del gas in Europa

L’attuale conflitto in Ucraina ha avuto ripercussioni significative non solo sul piano geopolitico, ma anche sul settore energetico. Gazprom, il colosso statale russo, si trova a fronteggiare un momento di grande difficoltà a causa della forte riduzione delle esportazioni di gas verso l’Europa. Di fronte a queste sfide, l’azienda ha iniziato ad attuare misure drastiche, che includono la proposta di un significativo taglio di personale presso il quartier generale di San Pietroburgo.

Le difficoltà economiche di Gazprom e le conseguenze sui dipendenti

Gazprom sta affrontando un periodo inedito di difficoltà economica. Secondo quanto riportato, la vicepresidente Yelena Ilyukhina ha suggerito una riduzione del personale da oltre 4.100 a 2.500 dipendenti. Questa proposta è stata motivata dalla necessità di affrontare “le sfide che il gruppo Gazprom sta affrontando,” per le quali è fondamentale velocizzare i processi decisionali, eliminare le funzioni ridondanti e focalizzare maggiormente l’attenzione sui risultati raggiungibili.

Il bilancio del 2023 ha mostrato un rosso di 6,9 miliardi di dollari, registrando così la prima perdita dopo vent’anni di attivo. Questa situazione è il risultato del crollo delle esportazioni verso l’Europa, che un tempo costituivano uno dei mercati principali per Gazprom. Nonostante l’azienda abbia cercato di diversificare le sue esportazioni verso altri Paesi, i risultati sono stati modesti, accentuando la pressione sui conti dell’azienda.

L’interruzione dei flussi di gas verso l’Europa

Un altro fattore che ha aggravato la situazione è stata l’interruzione totale dei flussi di gas diretti verso l’Europa a partire dal 1 gennaio 2025. Questa misura è stata presa a seguito della mancata proroga dell’accordo tra Mosca e Kiev, che fino a quel momento consentiva il transito del gas russo destinato all’Austria e ad alcune nazioni dell’Est Europa. Questo ridimensionamento rappresenta un colpo decisivo per Gazprom, costretta a gestire il calo drammatico delle sue entrate.

Questi eventi non coinvolgono solo Gazprom, ma hanno anche mostrato come le tensioni geopolitiche possano riflettersi in modo diretto sul mercato dell’energia, influenzando l’approvvigionamento e la stabilità economica di una delle più grandi aziende energetiche del mondo. Il futuro dell’azienda dipende ora dalla capacità di rispondere a queste sfide e di ristrutturarsi per adattarsi a un contesto in continua evoluzione.

Il panorama energetico globale sta affrontando cambiamenti significativi, e Gazprom deve navigare attraverso una crisi senza precedenti, complicata da sanzioni e chiusura dei mercati, continuando a cercare di preservare la sua posizione nel mercato dell’energia internazionale.

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