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Fumare diventerà impossibile, arrivano altri divieti

Published by
Ilaria Macchi

Il fumo è un vizio comune, pur sapendo quanto possa fare male. Accendersi una sigaretta diventerà però sempre più difficile, ecco dove.

Non sono pochi i giovani che iniziano ad accendere la prima sigaretta da ragazzini, magari anche solo per emulare un amico e non sentirsi “diversi”. Tutti loro sono consapevoli di come questo sia un vizio che danneggia innanzitutto la propria salute, oltre che quella degli altri, come indicato sui pacchetti, ma una volta che questa diventa un’abitudine è davvero difficile smettere. Anzi, spesso si arriva a farlo solo quando ci si rende davvero conto dopo un malore del rischio che si sta correndo.

Crescono i luoghi in cui è applicato il diveto di fumo – Foto | Lamiapartitaiva.it

Ormai da tempo è impossibile però è in vigore il divieto di fumo nei luoghi al chiuso, come deciso dalla Legge Sirchia, entrata in vigore nel 2003, comprendendo non solo i locali pubblici, ma anche i posti di lavoro e le scuole. È proprio per questo che non ci si sorprende più quando si nota qualcuno uscire per per poter fumare, anche se le limitazioni sono destinate a diventare ancora più rigide.

Non riesci a rinunciare al fumo? Forse sarai costretto a farlo

Il divieto di fumo nei luoghi al chiuso, almeno inizialmente, sembrava avere contribuito a fare da deterrente per i fumatori più incalliti, che erano refrattari all’idea di uscire quando le temperature erano troppo rigide. Ben presto l’abitutudine è diventata però consolidata, per questo è servita a poco per far capire quanto questo vizio fosse deleterio per chi lo pratica senza pensare troppo alla quantità di sigarette giornaliera.

Lo scenario che ci attende sembra essere però tutt’altro che incoraggiante. Il Comune di Torino ha infatti approvato una delibera che prevede il divieto di fumare all’aperto a una distanza inferiore ai 5 metri da altre persone (salvo esplicito consenso). Si tratta di una scelta che nasce con l’intento di tutelare chi non fuma, che è certamente più sensibile anche ad avvertire l’odore che rimane addosso ai più incalliti.

Rinunciare alla sigaretta per alcuni è diffiicle – Foto | Lamiapartitaiva.it

Non si tratta, è bene precisarlo, di una novità assoluta per il nostro Paese. Il primo Comune a muoversi in questa direzione era stato Milano, già nel 2021, quando era stato imposto il divieto di fumo nel raggio di 10 metri da altre persone nei parchi, alle fermate dei mezzi pubblici, nelle aree gioco per bambini, nelle aree per cani, nei cimiteri e negli stadi. A breve la norma diventerà però ancora più rigida: a partire dal 2025, infatti, non sarà possibile più farlo in tutte le aree pubbliche all’aperto.

Nel 2019, invece Bibione, località spesso scelta dai turisti anche provenienti dall’estero, aveva scelto di agire allo stesso modo ma esclusivamente in spiaggia, come poi hanno fatto anche altre località marittime, quali Stintino e Rimini.

E all’estero?

Chi non riesce a rinunciare al fumo potrebbe ritenere queste decisioni eccessivamente rigide, ma non sembrano essere niente a confronto di quanto accade in alcuni Paesi oltre i nostri confini.

In California, ad esempio, ci si è mossi con largo anticipo, visto che già nel 1994 era stato approvato il divieto di fumo sui posti di lavoro, poi ampliato a tutti gli spazi chiusi nel 1998. Attualmente non è consentito accendere una sigaretta in spiaggia, nei campi sportivi, ma anche in strada se ci si trova a meno di 6 metri dall’ingresso di un ufficio pubblico o nei college. In tutto il Paese è stata poi innalzata l’età per l’acquisto di un pacchetto da 18 a 21 anni secondo quanto stabilito nel 2020 dalla Food and Drug Administration (riguarda anche le sigarette elettroniche e le cartucce di svapo), Non solo, è stato inoltre innalzato il costo del pacchetto pensando che questo possa fare da deterrente.

Non va molto meglio in Gran Bretagna. Il primo ministro Rishi Sunak sta infatti proponendo una legge per cui a chiunque compia 15 anni a partire dal 2024 (ossia ai nati dopo nato dopo il 1° gennaio 2009) non verranno mai vendute legalmente sigarette. L’idea è quindi quella di creare la prima generazione smoke-free.

Ilaria Macchi

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