Sport seguitissimo, la Formula 1. Ma spesso assai oscuro per ciò che concerne le finanze: proviamo a fare chiarezza con cifre fin qui inedite.
Sebbene la Formula 1 sia uno sport assai seguito e che, quindi, attira grande attenzione da parte del pubblico, i salari dei piloti costituiscono un enigma avvolto da segreti. I riflettori del mondo si concentrano sui contratti mastodontici dei calciatori. Ma pochi sanno che dietro i volanti delle monoposto si nasconde un mondo di ricchezza sconosciuto.
A differenza del mondo del calcio, dove le cifre dei salari sono di dominio pubblico, nel circus della Formula 1 i dettagli dei contratti sono celati con cura. Tuttavia, le voci sugli stipendi alla fine trapelano.
Max Verstappen continua a dominare la scena come il pilota più ricco della griglia, con un nuovo contratto stipulato con la Red Bull che lo pone al di sopra persino di Lewis Hamilton, destinato ad unirsi alla scuderia Ferrari il prossimo anno. La squadra italiana ha scommesso ancora una volta su Charles Leclerc e Carlos Sainz. Ma, ovviamente, con la prospettiva di un aumento del monte salariale l’anno successivo grazie all’arrivo del campione britannico.
Ma quali sono i guadagni effettivi di tutti i piloti coinvolti nel Campionato Mondiale di Formula 1 del 2024? Grazie al suo recente rinnovo, Max Verstappen avrebbe superato Lewis Hamilton nella lista dei piloti meglio pagati. Tuttavia, data la complessità degli accordi, è probabile che alla fine il campione inglese possa ancora avere il sopravvento in termini di compenso.
Il campioncino olandese guadagnerebbe ben 55 milioni di dollari, seguito dal campione britannico con 45 milioni. Ancora non vincente come loro, ma sicuramente ben pagato, è il pilota monegasco della Ferrari, Charles Leclerc, che avrebbe un salario da 34 milioni di dollari. L’altro pilota della Ferrari, Carlos Sainz, sarebbe sui 12 milioni. I più poveri (si fa per dire) sarebbero Logan Sargeant e Yuki Tsunoda. Rispettivamente della Williamis e della App Visa Cash RB con “appena” un milione di dollari.
Ovviamente, un tema fondamentale è quello delle scadenze dei contratti. Si tratta di accordi milionari, ma brevi, se si pensa che Sainz sia in scadenza di contratto e che l’accordo non sarà rinnovato. Ma sono tanti i piloti che vedranno il proprio contratto scadere nel 2024. Da Sergio Perez con la Red Bull, passando per gli accordi con Alpine di Pierre Gasly ed Esteban Ocon, di Fernando Alonso con Aston Martin, Alex Albon con la Williams, per citare altri tre piloti di primo piano.
Per le case automobilistiche, dunque, i piloti sono una voce di spesa importante. Tuttavia, i costi non si fermano qui. Iscriversi al mondiale comporta una spesa di 366.000 euro, più un costo aggiuntivo per ogni punto conquistato nell’anno precedente. Esaminando le finanze delle squadre di Formula 1, emergono dati sorprendenti che mettono in luce la disparità economica tra i team. Secondo un’analisi recente condotta da Circusf1.com, i budget variano notevolmente, con la Red Bull al comando con un incredibile budget di 425 milioni di euro, seguita dalla Ferrari con 700 milioni di euro e la Mercedes con 300 milioni di euro.
La Red Bull, al primo posto, impiega una vasta squadra di 710 persone, mentre la Ferrari conta su 410 dipendenti nel reparto corse. Anche se la McLaren si posiziona al quarto posto in termini di budget con 230 milioni di euro, la sua forza lavoro di 630 persone la rende una concorrente rispettabile. Le squadre di medie dimensioni, come Sauber e Force India, lottano con budget più modesti, rispettivamente 85 milioni e 75 milioni di euro. Ma mantengono comunque un numero significativo di dipendenti, con 320 e 330 persone rispettivamente.
Oltre ai costi operativi, i team devono affrontare spese considerevoli per sviluppare le loro monoposto. Le Power Unit, ad esempio, rappresentano un costo significativo di circa 30 milioni di dollari. Mentre l’uso della galleria del vento richiede un investimento di almeno 18,5 milioni di euro. I salari medi dei dipendenti viaggiano sui 50mila euro lordi all’anno a persona alla Lotus, mentre i viaggi e le strutture di pista richiedono 12 milioni, 5 se ne vanno in spedizioni, altri 2 in utenze e manutenzione di fabbrica, mentre risorse umane e servizi professionali richiedono un altro milione e mezzo di euro.
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