I controlli dell’Agenzia delle Entrate non si fermano: ecco chi potrebbe essere oggetto di verifiche in questo inizio 2024.
Per i contribuenti italiani è essenziale, pur nella consapevolezza di essere in regola con i pagamenti delle tasse, conservare sempre tutte la documentazione relativa alla dichiarazione dei redditi, dal 730 al modello unico. I controlli dell’Agenzia delle Entrate infatti possono riguardare anche le annualità pregresse.
E solo con documenti che possano dimostrare la correttezza del proprio operato si potrà evitare il rischio di incorrere in sanzioni. Ecco quali accertamenti sono stati avviati, nella fattispecie, ad inizio 2024.
Nello specifico, nel mese di febbraio 2024, l’Agenzia delle Entrate ha avviato accertamenti a tappeto, ovvero controlli riguardanti uno specifico anno di imposta. Questo implica che tra la fine di febbraio e l’inizio del mese di marzo 2024 numerosi cittadini potrebbero ricevere una comunicazione dal Fisco. Si tratterà di un messaggio nel quale verranno segnalate tutte le anomalie riscontrate dall’Agenzia delle Entrate durante i controlli. La prima cosa da fare è non andare nel panico: anzitutto, documenti alla mano, si potrà controllare se effettivamente siano stati commessi errori in fase di elaborazione della dichiarazione dei redditi.
In secondo luogo, anche qualora dovessero emergere effettive irregolarità, ci sarà un margine di tempo concesso dal Fisco per mettersi in regola senza incorrere in costi esorbitanti. Infatti le lettere che l’Agenzia delle Entrate invia hanno il solo scopo di mettere il contribuente interessato al corrente della situazione e questa procedura avviene tutti gli anni. Basti pensare che nel solo 2023 sono state inviate oltre tre milioni di missive relative a presunte irregolarità, raccogliendo 4,2 miliardi di euro, un miliardo in più rispetto a quanto raccolto nel 2022.
L’anno di imposta preso in esame è il 2020 pertanto ci si potrà anche muovere per tempo predisponendo tutti i dati e i documenti relativi così da non farsi cogliere impreparati. Per quanto riguarda invece la possibilità di regolarizzare la propria posizione sarà possibile in prima battuta pagare solo una minima parte della sanzione prevista. Tutte le informazioni possono essere verificate accedendo al cassetto fiscale sul sito dell’Ade mediante le credenziali personali. Vi sarà la possibilità di inviare una dichiarazione integrativa e di versare la sanzione prevista, solitamente pari ad un sesto della sanzione minima. In caso di errori bisognerà invece contattare l’Agenzia delle Entrate per richiedere che le irregolarità vengano rimosse.
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